Consiglio di Trapani, fibrillazioni in maggioranza

Andrea Genco è uscito dal gruppo del PD dopo alcune vicissitudini interne che avrebbero toccato il proprio apice negativo nella seduta consiliare di giovedì.

È proprio il caso di dirlo: non c’è pace per la maggioranza consiliare del Comune di Trapani.

Risalgono a poco tempo fa le divergenze per la carica da presidente del Consiglio comunale. Divergenze che hanno portato, nella seduta del 27 gennaio, la consigliera Giusy Poma ad uscire dal gruppo Trapani Tua. In pratica, sembrerebbe che l’assessore Turano aveva promesso a Poma la carica di presidente del Consiglio. La scelta della maggioranza, però, dopo le dimissioni di Annalisa Bianco, è ricaduta su Alberto Mazzeo, ormai ex assessore al Bilancio. Una scelta che, chiaramente, non è piaciuta a Poma che, così, si è dichiarata indipendente.

E poi c’è la questione della Cittadinanza onoraria ai membri delle ONG, proposta dallo stesso sindaco la scorsa estate. Una cittadinanza che ancora non è stata votata, nonostante sia da qualche settimana uno dei punti all’ordine del giorno in Consiglio comunale.

La motivazione è chiara: la maggioranza, in questo momento, non ha i numeri necessari in aula. Intanto per l’assenza di Angela Grignano, bloccata a Parigi per il suo noto problema alla gamba. E poi quella di Briale, fermato da un problema di salute. La maggioranza, quindi, è sotto le tredici presenze e la cittadinanza onoraria, secondo ciò che è previsto dal regolamento, deve essere votata dalla maggioranza assoluta e non da quella ponderata.

La discussione della cittadinanza onoraria, quindi, sarà ripresa quando rientreranno tutti. Forse.

Perché? Presto detto. Un gruppo consiliare, che appartiene alla maggioranza, infatti, potrebbe non votare la delibera proprio perché fa capo a un politico appartenente alla Lega.

E come se non bastasse, nelle ultime ore si sta aggiungendo una nuova discussione che vede protagonista il gruppo consiliare del PD e che ha portato ad una nuova crepa.

Il consigliere Andrea Genco, infatti, ha deciso di lasciare il gruppo del Partito Democratico. Le cause sarebbero alcune vicissitudini interne che avrebbero toccato il proprio apice negativo nella seduta consiliare di giovedì.

«Pur non essendo coinvolto personalmente e direttamente nelle diatribe interne al gruppo attualmente in atto, non posso fare a meno di manifestare tutto il mio rammarico per la decisione che sono stato costretto a prendere – ha scritto il vicepresidente Andrea Genco -. Avevo aderito al gruppo del PD con pieno spirito di collaborazione e con tutta la volontà di costruire un progetto futuro per la crescita di questo territorio, alternativo a quello di un centrodestra che non rappresenta minimamente i miei valori, andando oltre ogni particolarismo».

Genco, adesso, riaderisce al gruppo RiGenerAzioni – Europa Verde, composto da Giovanni Parisi, Baldo Cammareri, Angela Grignano e, appunto, Andrea Genco.

Insomma: le fibrillazioni interne alla maggioranza sono diverse. E questa non può che essere una situazione che, chiaramente, rischia di mettere in dubbio la coesione in vista delle elezioni prossime.