Trapani, ecco come avvenivano i ricatti sessuali online

Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta condotta dai carabinieri di Trapani, incentrata su una rete di ricatti sessuali, truffe ed estorsioni online. L’indagine ha portato all’arresto di tre persone, tra cui l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano, mentre altre sei sono state raggiunte da avvisi di garanzia. I militari dell’Arma hanno ricostruito, nei dettagli, come agivano gli indagati e come riuscivavo a raggirare le vittime designate, minacciandole e costringendole a mettere mano al portafogli per assecondare le loro richieste di denaro.

Le indagini sono scattate nel giugno 2023, in seguito a un’escalation di reati nel Trapanese, orchestrati attraverso i social network. Qui le vittime venivano adescate con inganni e false promesse. Al centro dell’inchiesta, il ruolo dell’ex capo dei vigili, che sarebbe stato parte di un circuito criminale specializzato nello sfruttare la fragilità emotiva delle vittime per mettere in atto truffe ed estorsioni.

Il modus operandi degli indagati prevedeva richieste di denaro per presunte spese mediche urgenti o come anticipo per l’invio di una valigia contenente oggetti preziosi, che in realtà non esisteva. Tuttavia, la forma più diffusa di ricatto consisteva nella minaccia di diffondere immagini e video compromettenti, ottenuti attraverso finte relazioni sentimentali.

Intanto, ieri Giuseppe Giordano è comparso davanti al Gip di Trapani, Massimo Corleo, per l’interrogatorio di garanzia. Durante l’udienza, ha cercato di spiegare al giudice come sia finito in questo vortice di ricatti, truffe ed estorsioni.