Continua la protesta dei lavoratori ASU impegnati nei beni culturali.
Dopo la protesta di martedì davanti Museo Pepoli, oggi circa 20 lavoratori si sono ritrovati dinnanzi l’ingresso del Parco Archeologico di Segesta.
Lo sciopero di oggi si inserisce nell’ambito di un calendario più ampio. Dallo scorso 26 luglio previste mobilitazioni che si protrarranno fino al 4 agosto.
Mobilitazioni che sono state proclamate dai sindacati regionali di categoria per rivendicare la stabilizzazione negli organici della Regione Siciliana.
I lavoratori e le lavoratrici ASU arrivati al settimo giorno di protesta in provincia di Trapani sono in totale ventiquattro. Operano, nello specifico, al Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e al Parco Archeologico di Segesta.
Tutti insieme con un solo obiettivo: ottenere la stabilizzazione.
Una stabilizzazione promessa a marzo scorso dalla Regione Siciliana ma tutto rimane ancora una promessa.
A distanza di mesi, infatti, niente è stato fatto: neanche un incontro con la Regione per discutere della condizione che questi lavoratori siciliani vivono ormai da anni.
Una situazione che, ovviamente, ha portato ad un crescente malcontento tra tutti gli ASU che, giorni fa, avevano minacciato di bloccare le attività se non fossero stati ascoltati.
E da giorni lo stanno facendo, in diverse parti della Sicilia. E lo hanno fatto anche in provincia di Trapani, prima al Museo Pepoli e oggi al Parco Archeologico di Segesta.
Chiara Conticello