di Mario Torrente
Nei giorni scorsi si sono tenuti i festeggiamenti in onore di San Michele. Venerdì pomeriggio a Casa Santa è uscita in processione l’antica statua di San Michele, custodita nella chiesa attigua all’ospedale di Sant’Antonio e la cui storia ci porta ad Erice ed al suo trasferimento, 60 anni fa, nel nuovo edificio che fu però osteggiato dai muntisi.
Ci fu un tempo in cui gli ericini si asserragliarono dentro la chiesa di San Carlo per non farsi portare via il loro San Michele Arcangelo. Questa storia ci porta indietro a quasi 60 anni fa e passa dalla chiesa di San Michele, ricongiungendo idealmente la vetta del Monte con il centro storico della città di Trapani. Nella chiesa attigua all’ospedale Sant’Antonio Abate, realizzata nel 1952 e divenuta parrocchia nel 1959, è custodita un’antichissima statua di San Michele Arcangelo, originariamente custodita ad Erice nella chiesa di San Carlo. Nel 1965 l’allora vescovo Ricceri dispose il trasferimento nella nuova chiesa di via Cosenza, ma gli ericini si opposero fermamente a queste decisione.
Ad Erice ci fu quasi una sommossa popolare. I muntisi, era il 9 maggio 1965, un sabato, riuscirono inizialmente a bloccare il trasporto della statua a valle, arrivando ad occupare la chiesa di San Carlo con le campane fatte suonare incessantemente per chiamare a raccolta tutti i fedeli. Era stata anche programmata una apposta processione per il trasporto della statua dalla stazione della funivia fino alla nuova chiesa di San Michele Arcangelo. Ma in quella domenica di 57 anni fa non ci fu nessun corteo religioso. La statua di San San Michele rimase ad Erice. Anche se per non molto. Le cronache del tempo parlarono di circa 400 ericini che si riversarono al San Carlo, il punto più alto di Erice, nell’ultimo disperato tentativo di difendere il loro Santo. Un gruppo si barricò dentro la chiesa mentre all’esterno c’erano centinaia di ericini.
Successivamente una delegazione di muntisi, guidata dall’allora sindaco Savalli, fu ricevuta dal vescovo Ricceri che riuscì a fare accettare agli ericini il trasferimento del San Michele Arcangelo nella nuova chiesa a valle dove è custodita anche una statua in marmo, sempre raffigurante San Michele, che proviene invece dal centro storico di Trapani, dalla chiesa dove erano custoditi i gruppi dei Misteri e che venne distrutta durante i bombardamenti del 1943. E nel nuovo edificio religioso della via Cosenza, con al suo interno il grande mosaico del Cristo Pantocratore che domina l`abside, c’è un po’ dell’antica chiesa di San Michele. Nel muro di sinistra, guardando verso l’altare centrale, si possono vedere gli archi, le colonne ed alcune parti di quella importante chiesa trapanese che per secoli ha custodito i gruppi dei Misteri.
Altri “resti” della chiesa, come le due colonne con i capitelli finemente decorati, si trovano all’esterno dell’edificio, sempre lungo il muro che porta indietro nel tempo all’originaria chiesa di San Michele a Trapani. Insomma, in questa chiesa, dalle struttura così moderna, in realtà si annida una storia ultresecolare di fede e tradizione che mette insieme da un lato Erice, con la meravigliosa statua di San Michele Arcangelo, dall’altro Trapani, con la sua chiesa rasa al suolo dalle bombe della seconda guerra mondiale ma che rappresenta una pagina importante della storia della città e della processione dei Misteri.





