Sono partiti a Trapani i lavori per la messa in sicurezza della torre dell’ex Osservatorio meteorologico, nel cuore del centro storico della città.
I lavori per la messa in sicurezza della storica struttura, che si trova tra la via Torrearsa e la vita delle Arti, sono finanziati dal Comune di Trapani per un importo di poco più di 200 mila euro. Questo primo itervento punta ad evitare crolli e caduta di calcinacci come successo nei mesi scorsi. Tant’è che l’area è stata delimitata con delle transenne.
Il restauro vero e proprio della torre dell’ex monastero di Santa Maria del Soccorso scatterà invece in un secondo momento con il finanziamento, arrivato lo scorso marzo dalla Regione sul progetto di restauro a suo tempo predisposto dagli uffici di Palazzo D’Alì.
A queste somme si sono aggiunte, a titolo di cofinanziamento, quelle messe a disposizione dal Comune e per permetteranno di fare partire una prima tranche dei lavori per la messa in sicurezza della storica struttura.
Dopodichè si passerà al restauro, che riguarderà anche le quattro stanze ed il terrazzo di ben 90 metri quadrati della torre con l’obiettivo di realizzare un punto di osservazione per i turisti che vogliono vedere Trapani dall’alto, così come avviene in molte altre città europee.
La torre, che originariamente faceva parte del monastero di Santa Maria del Soccorso, dopo essere passata nel patrimonio dello Stato, dal 1880 ospitò l’Osservatorio meteorologico e dal febbraio del 1907 anche la Stazione astronomica e sismica dell’istituto Nautico “Marino Torre”.
Al suo interno, quindi, gli studenti di cento e passa anni fa si esercitavano con gli strumenti per l’osservazione del cielo, imparando così ad andare per mare orientandosi con le stelle. La torre, che con i suoi oltre 30 metri un tempo era il punto più alto di Trapani, è stata dunque anche un laboratorio per gli allievi capitani di inizio ventesimo secolo.
Al suo interno c’erano tante attrezzature, tra cui anche un cannocchiale donato nel 1902 dall’allora ministro alla Pubblica istruzione Nunzio Nasi, oltre che tutto il materiale di studio a disposizione dei futuri marittimi, tra cui anche quello arrivato dal Consorzio autonomo del porto di Genova.
Andando a spulciare un po’ di vecchie carte emerge il ruolo che ebbe l’allora Camera di Commercio ed Arti per garantire il necessario appoggio finanziario all’Osservatorio astronomico e nell’elenco delle strumentazioni, tra quelle già in dotazione e quelle da acquistare, c’era anche il pendolo astronomico.
L’antica struttura, che fa parte del grande complesso dove si trova l’Intendenza di Finanza, è di proprietà del Comune di Trapani e venne restaurata all’esterno nel 2005 in occasione della Coppa America, ma non al suo interno. Con i lavori finanziari nei messi scorsi si punta dunque al suo recupero aprendola ai visitatori.
Mario Torrente