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La rinascita della scuola Livio Bassi

di Mario Torrente

Il focus sui lavori nell’importante istituto e sulla storia del pilota trapanese a cui è intitolata la scuola. Una volta ultimato il recupero del plesso, perché non allestire una mostra permanente su Livio Bassi all’interno dell’edificio scolastico?

IL CANTIERE ALLA SCUOLA LIVIO BASSI ED I LAVORI ALLA LEONARDO DA VINCI

Alla scuola Livio Bassi, a Trapani, sono in corso i lavori di restauro dell’istituto che si trova nel cuore del centro storico della città. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di recuperare e valorizzare l’edificio per tornare nuovamente gli studenti grazie ad un finanziamento per un importo di quasi 1 milione e 800 mila euro, restituendo alla città una scuola storica, purtroppo abbandonata da molto tempo. Nel plesso, una volta ultimati i lavori, dovrebbero andare gli alunni della scuola Leonardo Da Vinci, che prossimamente sarà oggetto di importanti interventi di adeguamento sismico, manutenzione e efficentamento energetico, grazie ad un altro finanziamento nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito del programma di Rigenerazione Urbana per un importo di tre milioni e 651 mila euro che puntano a rendere il plesso più moderno e sicuro.

LA SCUOLA INTITOLATA AL PILOTA TRAPANESE

Per fare partire quanto prima con il cantiere alla Leonardo Da Vinci si sta dunque cercando di completare al più presto i lavori alla Livio Bassi, scuola che porta il nome dell’eroico pilota, a cui è intitolato anche l’aeroporto militare di Birgi, sede del 37° Stormo, oltre che una strada della città parallela all’asse viario della via Fardella ed il borgo di Ummari, storica struttura recuperato di recente. Nel 1949 a Livio Bassi venne pure intitolato il vecchio aeroporto militare di Chinisia. Si tratta insomma, a considerate dalle intitolazioni fatte in passato negli dopo la seconda guerra mondiale, di una figura davvero importante, tanto da trovare il suo nome praticamente ovunque. La sua storia merita di essere raccontata e ricordata, partendo dall’audacia che durante la seconda guerra mondiale, a poco più di vent’anni di età, lo portò a distinguersi nei cieli della Grecia, facendo volare in alto il nome di Trapani nei libri di storia.

CHI ERA LIVIO BASSI

Livio Bassi, figlio di Angelo, caduto nel 1927 in combattimento in Cirenaica all’età di 38 anni, e fratello di Aldo, che fu deputato della Repubblica e sindaco di Trapani, era un pilota a cui venne riconosciuta la qualifica di asso dell’aviazione grazie alle vittorie ed agli aerei nemici abbattuti durante il conflitto. Dopo avere conseguito il brevetto di pilota nel corso Rex dela Regia Accademia Aeronautica di Caserta, venne destinato ai bombardamenti. Ma chiese di passare agli aerei da caccia, dove invece si combatteva piuttosto che sganciare bombe dal cielo. E questo già la dice lunga sulla levatura di questo eroico pilota trapanese.

LE BATTAGLIE AEREE IN ALBANIA

Destinato all’aeroporto di Berat, in Albania, fu protagonista di numerose battaglie aeree, avendo la meglio e abbattendo molti aerei nemici. Il 20 febbraio del 1941, durante una battaglia con i bombardieri inglesi sui cieli dell’Albania meridionale, andrò in aiuto di un caccia italiano, pilotato dal tenente Alfredo Fusco, circondato da sei aerei nemici. Nel terribile scontro aereo Livio Bassi riuscì ad abbattere due Hurrican inglesi. L’aereo di Fusco venne però colpito, esplodendo in volo. Anche il caccia di Livio Bassi venne colpito.

UNA PAGINA DI STORIA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il pilota trapanese, ferito e con l’aereo danneggiato, tentò un atterraggio di fortuna a Berat. Ma l’aero si rovesciò, prendendo fuoco. Ma venne estratto vivo dalle lamiere, riportando però gravi ustioni. Morì poco più di un mese dopo, il 2 aprile 1941, all’ospedale militare del Celio di Roma. Non aveva nemmeno 23 anni. Gli venne conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Stesso riconoscimento fu dato al tenente Alfredo Fusco, che tra l’altro fu compagno di Livio Bassi all’Accademia. Il pilota trapanese, nonostante le difficoltà, nel bel mezzo della battaglia aerea decise dunque di andare in soccorso del caccia italiano praticamente circondato dagli inglesi, e quindi spacciato. Ma lui tentò comunque di aiutarlo, mandando giù due arei. Quando venne ferito, con il suo caccia danneggiato, continuò a restare al suo posto, combattendo fino alla fine. E piuttosto che lanciarsi col paracadute, il che probabilmente gli avrebbe salvato la vita, provò un atterraggio di emergenza. Mostrando di avere un raro coraggio.

UNA STORIA DA RICORDARE E RACCONTARE

La storia di Livio Bassi è sicuramente motivo di orgoglio e fierezza per i trapanesi. Ecco perché merita di essere ricordata. Ed anche la scritta “Livio Bassi” sopra il portone di ingresso dello storico edificio durante i lavori di restauro rappresenta un valido spunto per tornare a scrivere del pilota trapanese. Ottantaquattro anni dopo la sua morte si potrebbe tenerne viva la memoria all’interno della scuola a lui intitolata, magari con una esposizione dedicata alle sue gesta. Ottanta e passa anni dopo Livio Bassi resta un modello di caparbietà e della capacita di non arrendersi mai, di chi mette a rischio la propria vita per aiutare chi è in pericolo. Autentica tempra trapanese, si sarebbe detto in altri tempi, condita di temerarietà e audacia, e che riempie le pagine del grande libro della storia della antica Drepanon, dalle guerre puniche in poi, passando per i racconti di mare per arrivare fino ai cieli dell’Albania. Una narrazione che supera anche gli oceani e attraversa fatti importanti, addirittura fino in America ai tempi della guerra di secessione o negli ambienti della corte reale francesi. In ogni dove e tempo dove ci sono stati trapanesi che si sono distinti con le loro gesta, diventando un modello da seguire lasciando memoria ai posteri delle loro vite.

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