Le tre domande della domenica a Filippo Peralta

di Jana Cardinale

Ufficialmente consegnata al Comune di Paceco, circa tre settimane fa, l’istanza per l’intitolazione di una strada a Monsignor Giuseppe Raineri. Alla consegna erano presenti il sindaco Aldo Grammatico e gli assessori Marilena Barbara e Danilo Fodale. Ne abbiamo parlato con il promotore della petizione, Filippo Peralta, organizzatore di eventi in provincia, pacecoto di origine e marsalese di adozione.

Filippo Peralta, come nasce questa iniziativa?

Da tempo sostengo la necessità di questo riconoscimento per onorare la memoria di una figura che, per 37 anni, ha rappresentato un fondamentale punto di riferimento spirituale e sociale per la comunità.

Padre Peppe ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro paese con il suo esempio, il suo impegno e il suo amore verso i fedeli. Ora, a quasi 12 anni dalla sua scomparsa, credo sia giunto il momento di compiere un gesto concreto per preservarne il ricordo e il valore del suo operato.

Quante persone hanno aderito e chi supporta quest’iniziativa di fede e gratitudine?

A supporto della proposta abbiamo raccolto oltre 600 firme, a testimonianza della grande partecipazione e del sostegno della comunità. La raccolta firme, pur non essendo un passaggio obbligatorio per l’avvio dell’iter burocratico, ha rappresentato un segno tangibile dell’affetto e della riconoscenza dei cittadini nei confronti di Monsignor Raineri. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno di Don Giuseppe Cacciatore, attuale parroco di Paceco, e di un gruppo di volontari e volontarie che, per diverse domeniche, hanno organizzato la raccolta firme al termine delle celebrazioni liturgiche. Anche numerosi pacecoti residenti fuori sede hanno voluto partecipare firmando la petizione su piattaforme digitali.

Nell’ambito del mondo ecclesiastico avete trovato sostegno e testimonianze?

Sì. Oltre alle firme, sono state raccolte numerose testimonianze di stima e affetto, pervenute via email, proprio a conferma dell’impronta lasciata da Mons. Raineri nel corso della sua lunga attività pastorale. Tra queste, spicca la testimonianza di Sua Eccellenza Mons. Antonino Raspanti, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, che ha ricordato con parole sentite la figura di Monsignor Raineri, definendola una figura istituzionale che ha sempre svolto con dedizione il proprio dovere, legato al sacerdozio e alla cura pastorale, con un atteggiamento moderatamente aperto alle novità, ma al tempo stesso saldo nei valori tradizionali. Monsignor Raspanti ha ricordato i numerosi dialoghi condivisi, come le riflessioni, sempre in un clima di confronto costruttivo. Per lui è stato un punto di riferimento sicuro e una fonte di ispirazione.