Messina, Stefano Argentino ha confessato l’omicidio di Sara Campanella

Interrogato dal Gip di Messina, Stefano Argentino ha confessato il delitto di Sara Campanella, senza però fornire alcuna spiegazione sul movente. L’udienza di convalida del suo arresto è durata circa due ore. Il giovane ha risposto ad alcune domande, ma non ha chiarito cosa lo abbia spinto ad accoltellare la ragazza alla gola.

“Stefano – ha dichiarato il suo avvocato, Raffaele Leone – si è reso conto della gravità dei fatti ed è estremamente prostrato. Non so dire se sia pentito, anche perché nessuno glielo ha chiesto esplicitamente”.

Durante l’udienza, Argentino ha raccontato di aver sempre manifestato interesse per Sara e di essere stato ricambiato, pur precisando che tra loro non c’era mai stato un vero fidanzamento. Ha approfondito il rapporto con la vittima, nonostante le domande del giudice non fossero specificamente mirate a questo aspetto.

L’imputato non ha fornito risposte neppure su un possibile aiuto ricevuto nella fuga dopo l’omicidio. “Ha raccontato – ha aggiunto l’avvocato – di averla avvicinata solo per parlarle. Dopo il delitto, si è rifugiato nel luogo più ovvio: una delle case della sua famiglia”.

L’aggressione è avvenuta in viale Gazzi, davanti allo stadio Celeste di Messina. La discussione tra i due è rapidamente degenerata, fino a quando Sara è stata colpita da un fendente alla gola. La giovane è crollata al suolo, mentre il suo assassino si è dato alla fuga, riuscendo inizialmente a far perdere le proprie tracce.

I carabinieri lo hanno rintracciato nella notte in un’abitazione di Noto, dove gli hanno notificato il decreto di fermo emesso dalla Procura.Dopo l’interrogatorio l’avvocato Raffaele Leone ha rinunciato al mandato. affermando di dover rimettere l’incarico perché è un civilista e per la difesa dell’indagato è invece necessario un penalista. Frattanto, le indagini proseguono. C’è da capire soprattutto perchè Stefano Argentino aveva con sè un coltello. Aveva pianficato l’omicidio? Se questa circostanza dovesse trovare riscontro, rischierebbe la condanna alla pena dell’ergastolo per omicidio premeditato.