I militari della Guardia di finanza di Palermo hanno portato a termine un’importante operazione contro la contraffazione, sequestrando circa 7.000 prodotti Apple falsificati e denunciando otto persone coinvolte nell’illecito commercio. L’indagine ha preso avvio dal monitoraggio delle piattaforme social, tra cui Facebook, Instagram e TikTok. Negli ultimi tempi, infatti, si è registrata una crescente diffusione della vendita di prodotti contraffatti attraverso i social network, una tendenza che aveva già portato in passato al sequestro di migliaia di articoli di pelletteria contraffatti e alla denuncia di tre commercianti palermitani.
Questa volta, le Fiamme Gialle hanno individuato una vera e propria rete di contraffazione che operava attraverso la promozione online di prodotti Apple, apparentemente originali e disponibili in grandi quantità. Gli articoli offerti, tra cui Apple Watch, AirPods e caricabatterie per iPhone, risultavano esteticamente simili agli originali, ma in realtà erano falsificati e venivano venduti a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli ufficiali.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire il sistema utilizzato dai responsabili, che consisteva nel raccogliere ordini tramite social media per poi far arrivare la merce da fornitori extracomunitari presenti in città. Gli acquirenti venivano così indotti in errore, credendo di acquistare prodotti autentici a prezzi vantaggiosi. Le informazioni raccolte hanno consentito di individuare otto attività commerciali a Palermo che, sebbene formalmente specializzate nella vendita e riparazione di telefoni e materiale elettrico, fungevano in realtà da magazzini di stoccaggio per la merce contraffatta destinata alla vendita online. Il controllo effettuato dai Baschi Verdi ha rivelato che gli articoli erano confezionati in scatole anonime contenenti ulteriori imballaggi con il marchio Apple, fedeli all’originale ma comunque falsificati. Nel complesso, sono stati sequestrati oltre 7.000 articoli contraffatti per un valore di mercato stimato in circa 500.000 euro. I titolari degli otto negozi sono stati denunciati.