martedì, Settembre 10, 2024
28 C
Trapani
HomeCronacaMafia, in carcere in boss Antonino Buzzitta

Mafia, in carcere in boss Antonino Buzzitta

Il boss, sottoposto agli arresti domiciliari per sottoporsi a cure mediche, si incontrava nel retrobottega di un locale del capoluogo con persone estranee al nucleo familiare per continuare ad impartire verosimilmente ordini, Così Antonino Buzzitta, ritenuto «consigliere» del mandamento mafioso di Trapani e finito in carcere. I carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo e personale della Dia lo hanno arresto perchè, secondo le risultanze investigative, per ben 30 volte avrebbe violato le prescrizioni che gli erano state imposte.

Antonino Buzzitta l o scorso 3 marzo era stato condannato dal Tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Daniela Troja, a 21 anni di reclusione . La pena più alta per gli imputati del processo «Scrigno» scaturito da una operazione antimafia condotta dai carabinieri che fecero luce sui rapporti tra mafia, politica e impenditoria. Tra gli imputati,l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, condannato a 12 anni di reclusione.

Buzzitta, peraltro, era già stato condannato due volte in via definitiva per associazione mafiosa ed è anche imputato, sempre per associazione mafiosa, con il ruolo di promotore, in un processo tuttora in corso.

Gli erano stati concessi i domiciliari perché doveva sottoporsi ad alcune cure mediche, ma aveva il divieto di comunicare con soggetti diversi dai familiari. Proprio per le sue condizioni di salute, il Tribunale di Trapani aveva autorizzato l’imputato a lasciare il domicilio senza scorta, con l’espressa indicazione di percorrere la via più breve per il luogo da raggiungere, senza effettuare soste intermedie, e di comunicare alle forze dell’ordine ai controlli, gli orari dei propri spostamenti.
Carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani e personale della Direzione investigativa antimafia, coordinati dalla Procura di Palermo, hanno ora dato seguito ad un provvedimento di aggravamento della misura cautelare emesso dal Tribunale di Trapani, e lo hanno condotto in carcere.

Dal dicembre 2021 e fino allo scorso aprile, gli investigatori avrebbero accertato ben trenta violazioni , documentate con fotografie in vari esercizi pubblici di Erice, Trapani e Paceco, tanto di giorno che di sera. Secondo gli inquirenti, l’imputato mafioso si sarebbe intrattenuto con individui estranei al suo nucleo familiare e anche con soggetti con precedenti di polizia. Gli incontri non autorizzati sarebbero avvenuti anche con modalità riservate, come per esempio  nel retrobottega di un bar di Trapani Sulla base degli accertamenti di carabinieri e Dia, il Tribunale di Trapani ha disposto la custodia cautelare in carcere poichè ha ritenuto che l’imputato abbia dimostrato «l’incapacità di comprendere il valore e di garantire il rispetto delle prescrizioni».

Sempre secondo il collegio giudicante, l’arrestato avrebbe «tenuto con pervicacia e continuativamente una condotta altamente trasgressiva delle prescrizioni impostegli, anche nel corso della celebrazione del processo appena conclusosi in primo grado», facendo emergere l’esigenza di un aggravamento della misura cautelare con pericolo di reiterazione criminosa, denotando così la sussistenza di «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza» che consentono di disporre la custodia cautelare in carcere anche per un soggetto ultrasettantenne.

[the_ad_group id="1046"]
[the_ad_group id="993"]

Altre notizie