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Trasporti, chiesto incontro con il sindaco di Trapani

Continua la polemica tra sindacati di categoria dei trasporti e l’ATM, azienda che si occupa del trasporto pubblico a Trapani.

Nei giorni scorsi, alcune sigle sindacali hanno organizzato un sit-in di protesta nei confronti dei vertici ATM Trapani per tutta una serie di rivendicazioni inerenti l’organizzazione del lavoro.

Al sit-in, l’azienda ha risposto affermando che non ci sta ad essere tacciata, dai sindacati, di ostruzionismo nei confronti dei dipendenti. Men che meno accetta le accuse di avere alimentato un clima di ostilità a seguito dei provvedimenti disciplinari presi nei confronti di alcuni dei dipendenti in servizio.

Alla risposta dell’ATM, replicano adesso i sindacati che, inoltre, hanno chiesto al sindaco Giacomo Tranchida un confronto.

 «Le dichiarazioni sul Contratto integrativo aziendale rilasciate alla stampa dai vertici dell’Atm, sono, a nostro avviso, infondate e fuorvianti, per questo riteniamo indispensabile un chiarimento per mantenere integre le relazioni sindacali».

Con una lettera i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl e Soggetto Giuridico hanno chiesto al sindaco di Trapani un incontro per chiarire quanto affermato dai rappresentanti dall’Atm, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella città di Trapani e il servizio degli stalli per il parcheggio a pagamento, dopo un recente sit-in delle lavoratrici e dei lavoratori per il Contratto integrativo aziendale.

Per i sindacati di categoria dei trasporti «l’atteggiamento dei rappresentanti di Atm appare discutibile, se non altro per una serie di inesattezze espresse nella comunicazione a mezzo stampa».

Tra ciò che i sindacati contestano, l’errato riferimento al Contratto integrativo.

Atm, infatti, ha dichiarato che “il sindacato si è arroccato in una difesa di vecchi privilegi economici posseduti da una parte soltanto dei dipendenti”, considerato, invece, che, secondo i sindacati, le indennità previste dai vecchi accordi sono diritti acquisiti che dovranno, piuttosto, essere appannaggio della totalità dei lavoratori.

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