19 pratiche per nullità matrimoniali, di cui 5 dalla Diocesi di Mazara del Vallo e 14 dalla Diocesi di Trapani.
È questo il dato che è stato presentato ieri, dal vicario giudiziale don Orazio Placenti, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico interdiocesano della Diocesi di Mazara del Vallo e di Trapani.
Il tribunale è nato nell’estate del 2022, nel rispetto di quanto disposto da Papa Francesco dove è indicato il ripristino della vicinanza tra il giudice e i fedeli come uno degli elementi primari della riforma. Da qui, la cooperazione tra le due Diocesi e la nascita del Tribunale interdiocesano, ufficializzata col Decreto dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Il 16 novembre del 2022, invece, i vescovi delle Diocesi di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, e di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, di comune accordo hanno designato come moderatore del Tribunale interdiocesano per cinque anni il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli.
Sono stati inoltre nominati: don Orazio Placenti come Vicario Giudiziale e don Fabio Angileri come Vicario Giudiziale, entrambi per cinque anni.
La sede legale del Tribunale è stabilita a Mazara del Vallo, nei locali messi a disposizione gratuitamente dal vescovo Giurdanella. Al fine di garantire il principio di prossimità tra le parti e il giudice, però, nella Diocesi di Trapani è stata istituita la Sede perfierica per l’espletamente della fase istruttoria del processo presso i locali della Curia vescovile messi a disposizione gratuitamente dal vescovo Fragnelli
«In Italia – ha spiegato il vescovo di Trapani – erano stati istitutiti tribunali ecclesiastici regionali, dato che le Diocesi più piccole, specialmente nel Sud, non erano in grado di mantenere un tribunale proprio, tanto per mancanza di fondi quanto di competenze. Con la lettera apostolica di Papa Francesco, in vigore dall’8 dicembre 2015, che è passata alla storia per l’introduzione del cosiddetto “processo breve” per le cause di nullità matrimoniali, si è determinata la chiusura di tutti i Tribunale Ecclesiastici regionali d’Italia. Il Tribunale ecclesiastico regionale siculo diveniva tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo, da qui la proposta di creare un tribunale per le diocesi della provincia di Trapani per il principio di prossimità: rendere cioè più vicina la sede per inoltrare le richieste di nullità matrimoniale. Dobbiamo sempre più metterci nell’orizzonte voluto da papa Francesco facendo nostri i due criteri della riforma voluta dal Papa e cioè agire con prudenza ma anche con rapidità per rendere concreto lo snellimento e la semplificazione delle cause, perseguendo l’obiettivo di aiutare le coppie che hanno fallito la loro unione a “fare la verità” sul loro matrimonio davanti a Dio. Le persone non devono quindi essere solo numeri ma devono essere accolte e accompagnate con cura ecclesiale».