di Mario Torrente
Ieri ad Erice, nella chiesa di San Giuliano si è tenuta una funzione religiosa molto suggestiva con i gruppi della processione dei Misteri che sono stati spostati tra le navate durante un momento di preghiera scandito con le letture dei testi della via Crucis.
Il Venerdì Santo ad Erice ha un fascino tutto suo. Qui fede e tradizione si incontrano nei sette gruppi della processione dei Misteri. Sono antichissimi e bellissimi. Più piccolini rispetto a quelli di Trapani, ma hanno conservato il loro aspetto originale. A parte gli interventi di restauro, le statue sono le stesse praticamente da quattro secoli, quando presero il posto del riti della Casazza mentre a Trapani i gruppi subirono gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale al punto che molti furono completamente rifatti. Ad Erice invece sono arrivati intatti ai giorni nostri attraversando circa 400 anni di storia. Vederli in processione, tra le vie del borgo accompagnati dalle preghiere dei fedeli, regala momenti a dir poco suggestivi. Purtroppo anche quest’anno i sette gruppi, portati in spalla dai muntisi, non sono potuti uscire dalla chiesa di San Giuliano a causa dell’emergenza covid. Ma la pandemia non ha fermato la fede e la tradizione popolare. Tutt’altro. Così ieri pomeriggio tra le mura della maestosa chiesa ericina si è tenuta una funzione religiosa con i gruppi che sono stati spostati da una navata all’altra. Una via Crucis scandita con la lettura delle stazioni della passione di Gesù. Un momento di preghiera con l’arciprete Piero Messana a cui ha fatto da sottofondo il suono della ciaccola per ogni alzata della vara. Alla fine i gruppi sono stati posizionati al centro della chiesa di San Giuliano mentre la l’Addolorata è rimasta ferma per tutta la funzione religiosa affianco all’altare centrale, dove man mano sono passati tutti i gruppi. È una immagine della Madonna molto bella e particolarmente espressiva. Al punto che si narra di una proposta, fatta anticamente, dai trapanesi agli ericini per averla in cambio di più di un gruppo della processione dei Misteri di Trapani. I muntisi, così si racconta ad Erice, rifiutarono. E l’Addolorata rimase tra i sette gruppi dei Misteri che per tanto tempo rimasero custoditi nella chiesa dell’Addolorata per essere poi trasferiti anni addietro nella chiesa di San Giuliano. Dove ieri, nonostante l’emergenza covid e le misure per contrastare l’epidemia, ha preso forma la grande devozione che da centinaia di anni lega la comunità muntisa con i gruppi della processione dei Misteri di Erice.
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(foto Mario Torrente)