Nuova udienza ieri davanti al tribunale di Trapani presieduto dal giudice Roberta Nodari del processo per la morte del piccolo Giorgio il bambino trapanese di cinque anni deceduto nel giugno 2023 all’ospedale “Di Cristina” di Palermo dov’era stato trasferito con diagnosi post-operatoria “Occlusione Intestinale da appendicite acuta perforata gangrenosa con ascesso pericecale e peritonite diffusa e stato settico”. Per l’accusa, le sue condizioni si erano aggravate già dopo una visita ambulatoriale a Trapani, ma l’allarme lanciato dai genitori non sarebbe stato raccolto. Al centro del procedimento penale il pediatra Eros Somma, accusato di omicidio colposo per non aver riconosciuto in tempo la gravità delle condizioni del bambino. Per l’accusa, il medico avrebbe mostrato un atteggiamento negligente, trascurando i sintomi segnalati dai genitori e ritardando l’avvio di indagini diagnostiche appropriate. Ieri in aula erano presenti Salvatore D’Angelo e la moglie Ambra Luna Laneri, i genitori di Giorgio. I due genitori che si sono costituiti parte civile, sono assistiti dall’avvocato Massimiliano Fabio del Foro di Patti. Ieri è stato ascoltato il papà di Giorgio. Salvatore D’Angelo in particolare ha confermato che il dottore Somma aveva diagnosticato “un virus di gastroenterite e che la questione si sarebbe risolta in pochi giorni”. La strategia della difesa punta a dimostrare che non vi fu alcuna negligenza o sottovalutazione da parte del pediatra. Il processo è stato rimandato al prossimo 11 giugno quando saranno sentiti i tre consulenti nominati dal pubblico ministero.
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