«Una propaganda fatta di bugie».
L’associazione “Trapani Erice una città” definisce così l’Amministrazione Tranchida nell’ultimo comunicato che ha diffuso, puntando il dito contro la Giunta che guida il Comune di Trapani.
Al centro del dibattito: la mancanza d’acqua, lo scarso decoro urbano, i servizi pubblici inefficienti, l’aumento della TARI e un mancato controllo sul pagamento dei tributi dovuti alla comunità.
«Ad aggravare il quadro disastroso di questa (mala) amministrazione – si legge nel comunicato – le false verità di chi ha la responsabilità politica di governare, secondo cui “Tra mille difficoltà e con risorse mai sufficienti, nonostante gli incrementi, continuiamo senza sosta la rincorsa per recuperare sulle potature”».
Poi l’accusa alla Giunta di essersi aumentata gli stipendi.
«I fondi ci sarebbero – scrive l’associazione – se sindaco, assessori e consiglieri non si fossero aumentati gli stipendi. Giusto per ricapitolare le risorse insufficienti “spartite” dal governo cittadino: sindaco – 8.083 euro mensili; vice sindaco – 6.062 euro; assessori – 4.850 euro lordi al mese».
Troppe, secondo l’associazione, le segnalazioni sui social dei cittadini per quanto riguarda i disservizi.
«Sono molti – si legge nella nota – i cittadini convinti che segnalare a questi politici sia inutile, perché troppo impegnati a “gestire i propri voti, rabbonire gli amici e ingraziarsi i nemici”. I più attenti hanno fatto notare che, nonostante l’incapacità del governo cittadino, non siano state proposte “mozioni di sfiducia” né al sindaco né agli assessori».
E poi l’accusa a Tranchida di essere risultato l’ultimo sindaco d’Italia per gradimento.
«Sono passati sette anni da quando questa Amministrazione ha preso in carico la città e due dall’inizio del secondo mandato… con risultati a dir poco deludenti. Sono naufragati i finanziamenti del PNRR, il Festival Europeo delle Culture Euromediterranee, Trapani Capitale della Cultura e così via… Si cammina dunque, ma alla cieca.
Già il 15 luglio 2024, Tranchida risultava l’ultimo sindaco d’Italia per gradimento e affermava: “meglio ultimo che Trapani in prima pagina per malapolitica”. La città è in prima pagina per (mala) amministrazione, sinonimo di una malapolitica che preferisce scegliere le incompetenze alle competenze.
Con questa Amministrazione, Trapani – conclude l’associazione nella nota diffusa oggi – rischia nuovamente di essere abbandonata a se stessa e alla marginalità geografica».