Oggi pomeriggio si terranno i funerali di Andrea Bulgarella. Fra i tanti omaggi all’imprenditore, oggi anche quello di un amico fra i più presenti: cioè l’attuale general manager di Telesud, Ignazio Grimaldi.
Amico mio quante belle parole in questi giorni per te.
Tutte più che meritate: “grande imprenditore, visionario di altri tempi, uomo che trasforma sogni in realtà…” tutto vero, tutto giusto.
Ma, il mio pensiero va sempre a tutte le domeniche e i lunedì mattino condivisi a dividere un cornetto o una genovese ericina, un terzo a te e due terzi a me, la divisione devi farla sempre tu, guai a sbagliare le misure.
Il mio pensiero va a tutti i momenti goliardici, gli scherzi a Delfino (portiere di notte della Baia dei Mulini) alle 5 del mattino, o al portiere della tonnara, o a quando all’aeroporto di Pisa nascondemmo la valigia a Giovanni Burgarella, mettendo in crisi tutto l’aeroporto.
Sono centinaia i momenti cosi, che ricordo con grande turbamento, gioia per averli vissuti, tristezza perché passati…
In pochi sanno, amico mio, che oltre all’imprenditore di successo, c’è un altro Andrea: l’Andrea che omaggiò la missione di Biagio Conte a Palermo, mandando tutte le attrezzature ed il materiale per la realizzazione delle cucine. E alla mia domanda “perché non l’hai reso noto?”, la tua risposta fu semplice e diretta: “Gnazino mio, queste cose quando si fanno non si dicono, perché perdono il loro valore”.
Per non parlare delle belle parole che pronunciò Padre Ligio nei tuoi confronti, il giorno che me lo facesti incontrare per la prima volta nel tuo ufficio: “Tutto fatto sempre in silenzio, per i più deboli e i più bisognosi”.
Amico mio, che bella persona che sei, hai sempre avuto belle parole per tutti, anche quando, un paio di mesi fa, ti ha voluto incontrare uno degli inquirenti che, ingiustamente, ti hanno fatto soffrire con accuse infamanti, senza alcun fondamento.
I suoi occhi lucidi, scendendo dalle scale, raccontavano perfettamente le belle parole da gran signore con le quali lo hai salutato andando via.
Ho troppo da dire e troppo da raccontare per farlo in questo momento. Vedi amico mio tutto passa, gli uomini, le cose, nulla è eterno, ma la storia serve a raccontare…Tu sei la storia degli ultimi 50anni, non solo di questa terra, ma di tutti quei luoghi che hanno avuto l’onore di poter usufruire del tuo genio, da Misurina, Padova, Bologna, Firenze, per non parlare di Pisa.
Oggi, soprattutto la tua terra deve prendere un impegno, deve raccontare ai giovani e alle future generazione che si può fare quando c’è la determinazione, il coraggio, la voglia di costruire il bello, anche l’impossibile diventa realtà. E tutte le pietre dei tuoi grandi recuperi, dei tuoi splendidi alberghi canteranno sempre le tue gesta e la tua poesia del mattone.
Ti voglio bene amico mio.