In Sicilia, il programma “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori” (GOL) non è solo in ritardo: è una paralisi che costa vite, opportunità e denaro pubblico. Non si tratta di statistiche, ma di un dramma che ogni giorno ha un impatto concreto e un prezzo esorbitante per il futuro dell’Isola. Questa non è un’analisi, ma un resoconto dalla trincea di una lotta (mai iniziata) contro la disoccupazione. E innumerevoli sono le lamentele di un popolo che sembra lasciato allo sbando.
Milioni Congelati, Vite Sospese
Dei 359,7 milioni di euro destinati al GOL per il biennio 2024-2025, quasi un milione di euro (€985.479) ogni giorno dovrebbe essere investito nel lavoro. Invece, rimane bloccato nella burocrazia. Con un misero 8% di spesa PNRR ad aprile 2025, questa inazione costa alla Sicilia un milione di euro al giorno in mancate opportunità GOL. Ogni giorno che passa, un milione di potenziale svanisce.
Gli obiettivi erano ambiziosi: 127.170 beneficiari all’anno, ovvero 348 persone ogni giorno che avrebbero dovuto iniziare un percorso. Inoltre, 48.324 persone all’anno (132 al giorno) avrebbero dovuto qualificarsi, con 52 di queste in ambito digitale. Invece, il silenzio e un crescente deficit di competenze.
La Catena dell’Inazione
Questo disastro è il risultato di:
Burocrazia bloccante: un sistema che scoraggia e ritarda.
Incapacità di spendere: i fondi ci sono, ma restano intoccabili.
Agenzie per il Lavoro abbandonate: Hanno investito e ora rischiano il collasso per i mancati pagamenti, lasciando famiglie senza supporto.
Le Gravi Conseguenze
Il risultato è evidente: il tracollo delle agenzie, la delusione di un’intera generazione di siciliani, e i percettori SFL bloccati in un limbo. La prospettiva sempre più reale è quella di restituire centinaia di milioni di euro all’Unione Europea. Non è solo una perdita economica, ma un marchio d’infamia che tocca la dignità della regione.
È tempo di agire con urgenza, prima che questa immensa opportunità sia definitivamente persa. Ogni giorno di inazione è un altro milione sprecato e centinaia di vite lasciate nell’incertezza. La Sicilia non può più tollerarlo.