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La funivia di Erice continua a chiudere alle 20: slitta ancora l’orario estivo

di Mario Torrente

Siamo a luglio e la funivia di Erice continua a chiudere alle 20 mentre per il fine settimana c’è mezz’ora più: gli ovetti smettono di fare su e giù alle 20,30, giusto il tempo di ammirare un tramonto d’estate, ma non per cenare o concedersi una passeggiata per le vie del borgo medievale, godendosi anche un poco di frescura un queste giornate di caldo torrido.

L’orario estivo, quello che allunga il servizio, inizialmente fino alle 23 ed a mezzanotte nei fine settimana e successivamente a mezzanotte, all’una e all’una e mezza, non è infatti ancora entrato in vigore. Il cambio di orario sarebbe dovuto scattare il 27 giugno. Solo che la FuniErice ha fatto slittare i nuovi orari prima al 4 di luglio mentre proprio in questi giorni è arrivato un secondo rinvio, di un’altra settimana e quindi a lunedì 11 luglio. Questo vuol che per altri due week-end, quando c’è più movimentazione di visitatori, e per tutta la prima decade di luglio la funivia continuerà a chiudere alle 20, 20.30 nei fine settimana. Con buona pace di tutti gli operatori economici che aspettano con ansia il prolungamento dell’orario, che come ovvio li penalizza, ma anche dei tanti lavoratori, turisti, visitatori a vario titolo e cittadini che preferirebbero utilizzare la funivia piuttosto che la macchina per raggiungere Erice.

Ma la funivia di Erice, a stagione estiva ormai entrata nel vivo e tantissimi turisti nella zona della “West Sicily” interrompe il servizio giornaliero prima del tramonto. E stiamo parlando di una località turistica del calibro di Erice, uno dei siti più importanti della Sicilia, rinomato per la sua storia, le bellezze paesaggistiche ed una offerta che rappresenta un’autentica punta di diamante in tutto il panorama regionale. Ma dove un collegamento, sicuramente strategico ed utilissimo per cittadini, lavoratori e turisti, che ne aumenta l’appeal e i benefici sul centro storico, anche in termini rispetto dell’ambiente e di meno auto e altri mezzi in vetta, cessa prima che faccia buio. Nemmeno il tempo di una aperitivo o di una cena. Tutti giù prima di sera. Salvo munirsi di auto o cercare altri mezzi di trasporto, quando invece con la funivia sarebbe tutto più semplice ed alla portata di mano di tutti.

Tutto ciò accade ad Erice nel luglio del 2022 in un impianto di proprietà del Comune di Erice e della ex Provincia di Trapani, oggi Libero consorzio comunale. Tant’è che gli orari di apertura al pubblico, oltre che dall’amministratore unico, sono approvati anche dal Comune di Erice attraverso i suoi organi.

Dunque è arrivato un secondo slittamento all’11 luglio, questa volta, secondo quanto spiegato dall’amministratore unico della FuniErice, Luigi Romano, a causa di un focolaio di covid tra il personale della stazione dell’impianto di risalita che al momento non consentirebbe di avere un numero sufficiente di operatori abilitati in modo da garantire, con la “sicurezza del servizio”, l’orario di apertura estivo. Da qui il rinvio di una settimana nell’attesa che le unità risultate positive si negativizzeranno. E sempre sperando che il numero dei positivi non aumenti. Al momento i numeri nel Trapanese sono in forte aumento con circa cinque mila casi in tutta la provincia, di cui circa un terzo nel capoluogo e nel suo comprensorio. Agroericino compreso.

Il precedente primo rinvio, quello dal 27 giugno al 4 luglio, sempre secondo quanto fatto sapere da Romano, si è invece reso necessario per questioni amministrative. Intanto, però, ad Erice cresce il malumore tra gli operatori economici, che da settimane attendono il cambio di orario della funivia. Già a giugno si sono registrate molte presenze di turisti, ma la chiusura anticipata prima di cena non ha certamente aiutato le attività commerciali, con i gestori che poco prima delle 20 puntualmente vedevano le strade del borgo svuotarsi. E con la funivia aperta anche la sera sicuramente Erice avrebbe registrato molte più presenze, facendo girare l’economia e dando un servizio in più ai cittadini. Non solo ai turisti.

La funivia, oltre che al Comune di Erice, appartiene infatti anche alla ex Provincia regionale di Trapani. Quindi a tutta la collettività. La questione orario, tra l’altro, è stata sollevata giovedì scorso dall’assessore della giunta municipale ericina Gianni Mauro a margine del cda della FuniErice con all’ordine del giorno il bilancio. Mauro ha protestato con Romano, oltre che per il rinvio al 4 aprile dell’orario estivo, anche per le modalità della comunicazione, al Comune di Erice da parte della Funierice, dello slittamento, inviata domenica 26 giugno, quindi con gli uffici chiusi. E quindi il giorno prima del rinvio.

La seconda comunicazione, quella che sposta l’orario estivo all’11 luglio, è stata invece trasmessa, sempre secondo quanto fatto sapere dall’assessore Mauro, venerdì dopo le 13. Tant’è che lo stesso Mauro ha inizialmente saputo dell’ennesimo rinvio non dalla pec inviata dalla FuniErice ma per vie “informali”. Tutto ciò mentre ad Erice gli operatori economici sono sempre più sul piede di guerra per una situazione che appare fuori da ogni logica per le dinamiche di una località turistica rinomata in tutto il mondo e ben distante dal concetto di “servizio turistico” per cui è nata la “FuniErice”, mission che rappresenta uno dei pilastri portanti della società che gestisce l’impianto di risalita che, va sottolineato, svolge anche un importante servizio pubblico per la comunità ericina e per tutto ciò che ruota attorno al borgo medievale del Monte. Un centro dal grande potenziale che ha bisogno di servizi collegamenti adeguati e funzionali alle necessità di un luogo dove ci vivono e lavorano anche tante persone.

Motivo per cui andrebbe rivisto l’orario di chiusura anche in quella che un tempo veniva definita bassa stagione. Ma l’obiettivo della destagionalizzazione impone ormai di superare una volta e per tutte scelte che portano un impianto del genere a chiudere alle 20, quando invece andrebbe potenziato, anche alla luce delle crescenti presenze turistiche su cui lavorare in sinergia con altre realtà, in primis il porto di Trapani e l’aeroporto di Birgi, e di una attività di promozione che deve garantire standard di qualità a passo con i tempi.

Non ha senso parlare di allungamento della stagione turistica anche a giugno e settembre, magari con le imprese che fanno i loro investimenti rischiando i propri capitali, per poi ritrovarsi con la funivia chiusa alle 20. Quando ormai il mondo va in tutt’altra direzione ed i turisti che arrivano da altri paesi si ritrovano con il collegamento “principe”, quello sicuramente più comodo e gettonato, che alle 20 interrompe il servizio. Che senso ha? E al netto di tutto, che figura ci fa l’intero territorio? Perchè la questione riguarda l’intera macroarea trapanese e la sua offerta turistica. Motivo per cui gli orari della funivia andrebbero rivisti ed adeguati alle esigenze di una località turistica del calibro di Erice

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