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Un presidente nell’occhio del ciclone

Denunce circostanziate, parole non dette a caso ma ponderate e che, proprio per questo, deflagrano come tuoni impetuosi quando il cielo è sereno lasciando presagire tempesta in arrivo.
E la tempesta ha un nome e cognome, quello di Valerio Antonini presidente della SportInvest e patron del Trapani calcio e Trapani Shark. In un anno ha dimostrato di avere compreso le dinamiche stantie che pare abbiano determinato, sinora, il bello ed il cattivo tempo negli ambienti sportivi specialmente in quella LNP dove, sportivamente parlando, ha dettato legge con numeri e risultati da record difficilmente superabili in tempi brevi.
Nell’utima conferenza stampa allo stadio Provinciale di Trapani, Valerio Antonini ha parlato della gestione del Taranto calcio facendo accuse ben precise, consapevole che le sue affermazioni avrebbero fatto il giro delle redazioni sportive di tutta Italia. E così, infatti, è stato. Doverosa e scontata, pertanto, appare la denuncia-querela per diffamazione annunciata dal Presidente del club pugliese, Massimo Giove, nei confronti dell’omologo trapanese. Accuse precise che sembra difficile possano essere vacuità tirate fuori da Antonini tanto per far parlare di sè: il Presidente granata, nel giro di un anno, sta cercando di fare luce sulle numerose ombre che hanno regolato lo sport a certi livelli in Italia e, nel caso specifico, ha voluto far sentire il rumore del vaso di Pandora legato alla gestione patrimoniale del Taranto calcio, una delle squadre più importanti della Lega Pro ed una “delle città più belle ed importanti d’Italia in mano ad un signore che ha depauperato dal punto di visa patrimoniale la società”. Conscio che le sue parole avrebbero scatenato una ridda di commenti, Antonini sempre nel corso della conferenza stampa ha aggiunto di “essere disposto ad offrire alla Federazione tutti i documenti necessari per dimostrare quanto sto dicendo”, il riferimento è relativo alla trattativa per un calciatore venduto proprio dal Taranto con proposte che, secondo Antonini, erano poco chiare.
Ma il caso di Giove è solo l’ultimo, per ora. Ancora più eclatanti sono le esternazioni nei confronti del Presidente della Lega Basket di serie A2, Maiorana.
Anche in questo caso, riteniamo, valgono le considerazioni precedenti sul “coraggio” di Antonini di entrare (anche a gamba tesa) su dinamiche che, probabilmente, erano assodate fino a prima del suo arrivo: perchè, da novello del calcio e del basket, dovrebbe mettersi contro i presunti pilastri dei templi sportivi consapevole che lui è UNO e gli altri sono TANTI? Probabilmente, al di là del suo carattere, lo fa proprio perchè da un lato ha modo di dimostrare la veridicità di ciò che afferma e dall’altro perchè è un sognatore appassionato non solo delle sue squadre ma dello sport in genere.
Sulla vicenda Maiorana, pian pianino, pare stiano prendendo posizione anche altre realtà del panorama giornalistico sportivo italiano.
E’ di ieri, infatti, l’editoriale del giornalista Umberto De Santis (firma di Pianeta Basket) dove si parla proprio di un “problema Francesco Maiorana”: il riferimento è al suo ruolo di Presidente della LNP e dei suoi rapporti amicali con il Presidente della Fortitudo Bologna (già, proprio quella Fortitudo che è costata ad Antonini un DASPO sui generis per il quale è stato presentato ricorso dai legali del Presidente granata) e che pare sia avvezzo alle facili denunce in tribunale.
Le domande che il giornalista De Santis si pone e pone ai lettori di Pianetabasket.com sono frutto di vaneggiamenti o hanno una base sulla quale riflettere per il bene dello sport?

Qui, al link che segue, l’articolo per intero.

https://www.pianetabasket.com/editoriale/lnp-tra-antonini-e-maiorana-chi-ci-rimette-e-la-fortitudo-bologna-309032

Insomma, poche luci e tante ombre verso un presidente, l’avvocato Maiorana, che già non aveva garantito, di concerto con la Digos di Bologna, il protocollo di premiazione al PalaDozza lo scorso giugno, facendo premiare gli Shark in un sottoscala maleodorante e non consentendo l’ingresso dei ragazzi di coach Diana sul parquet felsineo, neanche dopo che gli ultras della Fossa dei Leoni abbandonassero l’impianto. Così da poter ricevere l’abbraccio degli oltre 500 tifosi granata rimasti ore e ore, diligentemente, sulle gradinate di Piazzale Azzarita. Tutto questo dopo le urla e invettive, per non dire di peggio…, dei tifosi della Fortitudo nei confronti del presidente Antonini, fin dal suo ingresso in campo, come la nostra redazione ha potuto registrare in diretta, presente in gara 4. Non contento, tuttavia, Maiorana ha compulsato l’intervento del Questore di Bologna per verificare gli estremi di un Daspo; che poi è arrivato puntualmente nei confronti del numero uno degli Shark costringendolo, in attesa di ricorso dei legali di Antonini, di essere nell’impianto solo dieci minuti dopo l’inizio dell’incontro e andarsene dieci minuti prima della fine. Una decisione che definire surreale sarebbe un complimento. Assai più adatto citare il Principe De Curtis e la sua massima: “ma mi faccia il piacere”.

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