Medicina, superare “il numero chiuso”

È questo l'appello che parte da Trapani per superare le criticità della Sanità nel Paese.

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Trapani aveva divulgato questa nota per le criticità nella sanità siciliana della quale diamo ampio stralcio:

«Atteso il dibattito pubblico, provocato dalle dichiarazioni del Rettore dell’Università di Palermo Midiri, nonché dal confronto maturato in seno alla maggioranza Consiliare ed in considerazione della grave carenza di medici nel sistema sanitario del Paese, che notoriamente registra disfunzioni e disservizi ormai da tempo, l’imbuto che si crea con “il numero chiuso” in Medicina è un tema all’ordine del giorno del dibattito politico oltre che di quello accademico. La condizione ospedaliera dei Pronto Soccorso del nostro territorio provinciale, oltre che di altri territori della Regione Siciliana – afferma il sindaco Giacomo Tranchida -, evidenzia in modo drammatico, in tutti i reparti, ivi comprese le Guardie Mediche, un forte scompenso in termini numerici a motivo del sottodimensionamento, ormai strutturale, di personale medico e paramedico con inevitabile carenza in termini di offerta dei servizi sanitari oltre che con tempi di attesa dilatati che procurano, quotidianamente, danno alla salute dei cittadini, non solo in termini di cura ma anche di prevenzione».

«L’ASP di Trapani, così come comunicato nei primi giorni di settembre dal Commissario straordinario, Vincenzo Spera, in sede di Conferenza dei Sindaci appositamente convocata – aggiunge il sindaco Tranchida – dopo aver esperito svariati tentativi di reclutamento, anche di medici neo laureati, ha previsto l’assunzione di almeno quaranta medici argentini necessari per aumentare la dotazione organica degli ospedali del nostro territorio e per creare quindi, condizioni per una offerta di servizi più idonea anche nei pronto soccorso di tutti i nosocomi provinciali».

Secondo i dati del Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani (FoSSC) pubblicati a fine maggio 2023, in Italia mancano all’appello 30.000 medici ospedalieri, 70.000 infermieri e circa 100.000 posti letto. A preoccupare le società scientifiche è il progressivo depotenziamento della sanità. In 10 anni (2011-2021), in Italia, sono stati chiusi 125 ospedali, ben il 12%. Nel 2011 (tra pubblici e privati) erano 1.120, per diminuire a 995 nel 2021, con un taglio più marcato per le strutture pubbliche (84 in meno). In un solo anno sono stati eliminati quasi 21.500 posti letto, incrementati solo per affrontare i mesi più duri della pandemia: nel 2020 erano 257.977, per poi scendere a 236.481 nel 2021.

«Apriamo un dibattito pubblico e plurale in città ed in ambito provinciale per intanto – conclude Tranchida – non escludendo di chiamare i cittadini a sottoscrivere anche una petizione per il superamento del numero chiuso in medicina e nell alta formazione universitaria nel comparto sanitario».

A seguito della nota dell’amministrazione trapanese, l’ex assessore al Comune di Palermo, Paolo Petralia, uno dei promotori dell’iniziativa nell’evidenziare tali criticità ha commentato:

“L’iniziativa del comune di Trapani è la conferma di quanto ho sostenuto la settimana scorsa in merito alla necessità di prendere posizione rispetto all’abolizione del numero chiuso in medicina. I nosocomi provinciali, così come tanti reparti ospedalieri in tutto il Paese, vivono un sottodimensionamento di personale sconvolgente, e mantenere il numero chiuso non è solo un danno per l’offerta sanitaria, ma crea anche disparità di accesso alla facoltà di medicina perché la preparazione ai test ha un costo ormai troppo elevato, e solo alcuni possono permettersela.
Sia chiaro che non basta concentrarsi solo sull’abolizione del numero chiuso ma anche sulla necessità di superiori borse di studio per le specializzazioni. Adesso – conclude Petralia – mi auguro una condivisione trasversale che vada al di là dei colori politici in tutta la provincia, e su questo lavorerò.”