“Iddu – l’ultimo padrino”, attesa e polemiche

Questa sera a Trapani l'anteprima del film "Iddu - l'ultimo padrino", liberamente ispirato alla vita di Matteo Messina Denaro

C’è grande attesa a Trapani per l’anteprima di “Iddu – l’ultimo padrino”, il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza girato tra giugno e luglio 2023 a Salemi, Selinunte, Sciacca e Trapani.

La pellicola, che sarà diffusa in tutta Italia dal prossimo 10 ottobre, sarà proiettata in anteprima questa sera al Cine Teatro Ariston, alla presenza dei due registi e dell’attore Elio Germano.

Ad attenderli ci sarà una sala piena, con un sold-out ottenuto in pochi giorni.

Il film, come specificato più volte dai registi e dagli stessi attori in cui spicca, oltre Elio Germano, Toni Servillo, non è una biografia di Matteo Messina Denaro. Ma sarebbe infatti solo liberamente ispirato alla vita del boss, catturato lo scorso anno dopo quasi trent’anni di latitanza.

La pellicola si concentra soprattutto sui pizzini tra il boss di Castelvetrano, interpretato da Elio Germano, e Catello Palumbo, un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Tutto parte da Catello che deciderà di aiutare i servizi segreti a catturare il super latitante.

Come? Con un rapporto epistolare.

Un rapporto che si rifà a quei pizzini tra Antonino Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, e Matteo Messina Denaro.
Catello, infatti, intepretato da Toni Servillo, è liberamente ispirato ad Antonino Vaccarino che collaborò con i servizi segreti con l’intento di catturare il boss ad inizio anni 2000.

Un film definito grottesco, quello di “Iddu – l’ultimo padrino”, su cui c’è grande attesa quindi. Ma anche tante, molte polemiche.

Non a Trapani, ma neanche molto lontano.

A Castelvetrano, la città natale di Matteo Messina Denaro, infatti, il proprietario del Cinema Marconi ha deciso di non proiettare il film.

«Non sopporto che si inneggi ad un delinquente con il rischio che si alimenti un mito, quasi un modello da seguire» ha detto il proprietario del cinema, che ha un nome e un cognome: quello di Salvatore Vaccarino.

Salvatore è figlio di quell’Antonino diventato, nel film, il protagonista Catello Palumbo.

A isola delle Femmine, poi, i manifesti che pubblicizzano l’opera sono stati imbrattati con alcune scritte e cartelli sovrapposti come “L’ultimo indegno”.

Ma non tutti pensano che il film inneggi il boss. Anzi, c’è chi pensa che la pellicola debba essere proiettata nelle scuole.

L’attuale sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, ad esempio, avrebbe avviato dei contatti con Rai Cinema per poter ottenere la pellicola e trasmetterla durante una serata di beneficienza.

Anche il presidente della Commissione Antimafia regionale, Antonello Cracolici, ha detto che occorre battersi per consentire la visione del film agli abitanti di Castelvetrano.

Un messaggio ascoltato dai proprietari del Cinema Empire di Partinico che offrirà lo spettacolo a prezzo ridotto per chi arriva da Castelvetrano.

Il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, invece, proverà a portare il film nelle scuole.

Linee di pensiero molto diverse, dunque.

C’è chi vuole far cadere nell’oblio più profondo il boss di Castelvetrano.

C’è chi invece pensa che il film debba essere visto da tutti, per memoria e per impegno.

Resta solo da capire chi ha ragione, se c’è davvero una ragione.

Chiara Conticello