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Spaccio di stupefacenti a Trapani ed Erice, sequestrati beni a padre e figlio

Beni per un valore complessivo di 300 mila euro sono stati sequestrati a due uomini, padre e figlio, ritenuti da inquirenti e investigatori, ben inseriti nel mondo dello spaccio di stupefacenti, realizzando, con i proventi, un piccolo impero economico. Il provvedimento, eseguito oggi da polizia e carabinieri, è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su richiesta del questore. I due in più di una circostanza sono stati arrestati e denunciati per il reato di detenzione e spaccio di droga, riportando anche diverse condanne.

In particolare il padre, secondo le risultanze investigative, negli anni a cavallo tra il 2018 e il 2020 avrebbe fatto da anello di congiunzione con gruppi criminali che operano nel territorio palermitano, rifornendosi da loro di sostanze stupefacenti acquistate all’ingrosso per essere poi immesse nelle piazze di Trapani ed Erice.

Lui stesso, poi, avrebbe messo su una organizzazione che smerciava droga negli esercizi commerciali di Trapani dove l’acquirente provvedeva all’acquisto delle dosi dopo accordi telefonici con l’indagato. Nell’attività di spaccio avrebbe anche inserito il figlio ritenuto il suo alter ego nel settore del traffico degli stupefacenti e pronto a fare uso anche di armi nei confronti di coloro che non pagavano le partite di droga acquistate, ma anche nei confronti dei componenti di altre bande concorrenti. Grazie alle conoscenze del padre, il figlio avrebbe messo su una fiorente e lucrosa attività di spaccio, gestendola con la complicità di altri giovani, subentrando di fatto al genitore.

Con l’attività di spaccio i due avrebbero accumulato un discreto patrimonio finanziario e immobiliare. I proventi dell’attività illecita, infatti, sarebbero stati investiti in beni mobili e immobili e in attività imprenditoriali. Padre e figlio gestivano due pizzerie. Tra i beni sequestrati un appezzamento di terreno in una frazione di Valderice dove sarebbero state realizzate opere murarie abusive: una casa con annessa veranda e una piscina. Sequestrate anche le due pizzerie.

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