Il piano d’ambito è uno strumento di programmazione idrica, fognaria e depurativa che riguarda il sistema idrico integrato dei 25 Comuni della provincia di Trapani per i prossimi 30 anni. Il piano d’ambito riguarda la ricognizione delle infrastrutture esistenti (approvvigionamento, reti idriche e fognarie ed impianti), la rilevazione dei costi e dei rientri delle gestioni attuali (esercizio e manutenzione), l’analisi futura della domanda del servizio idrico integrato, l’analisi delle criticità e il programma degli interventi prodotti dall’ATI con il supporto di Invitalia.
L’Ati Trapani, è presieduta dal sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo. Dell’ambito territoriale idrico di Trapani fanno parte 17 Comuni serviti dall’ex Eas, l’ente acquedotti siciliani in liquidazione coatta, ma alla riunione in videoconferenza hanno partecipato tutti e 25 i Comuni poiché lo strumento interessa l’intera pianificazione provinciale.
Il presidente dell’Ati idrico, Rizzo, sottolinea che per la prosecuzione dell’iter «occorre adesso l’autorizzazione dell’autorità di bacino e le autorizzazioni Via-Vas dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente ma l’approvazione del piano d’ambito è una base importantissima per attuare quanto previsto sia dal punto di vista strutturale che economico finanziario come da studi redatti da progettisti e da Invitalia. «Ci auguriamo – ha detto Rizzo – che possa rappresentare un punto di svolta rispetto ai gravi problemi idrici che continuano ad avere i Comuni ex Eas per l’assenza di un gestore di riferimento».
L’Ati ha invitato la Regione ad individuare il gestore unico momentaneo per il sistema idrico integrato in prosecuzione alla gestione ex Eas, legiferando in questo lasso di tempo, nell’interesse dei cittadini di tutto il trapanese».