Vito Nicastri, l’imprenditore alcamese soprannominato il ‘re del vento’ per i suoi interessi nel settore eolico, sospettato di essere in affari con la mafia, torna libero. Lo ha deciso la procura della repubblica di Palermo che ha emesso un decreto di sospensione della pena in forza dell’enunciato dell’articolo 656 del codice di procedura penale che dispone che “Se la pena detentiva, anche se costituente residuo di maggiore pena, non è superiore a tre anni, il pubblico ministero ne sospende l’esecuzione”. Nicastri era detenuto per l’ultima delle tre condanne che gli sono state inflitte, un patteggiamento a due anni e sette mesi per bancarotta fraudolenta nell’ambito della inchiesta sulla Eolica Service Palermo, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo a causa di un buco di bilancio da 3milioni e 900mila euro. La Eolica Service Palermo era una delle tante società della galassia di Nicastri, divenuto imprenditore leader nel settore delle energie alternative ma, secondo gli investigatori, solo grazie all’appoggio di Cosa Nostra. Proprio a causa delle accuse di contiguità alla mafia negli anni scorsi a Nicastri è stato confiscato un patrimonio enorme. Poi sono arrivati altri giudiziari, come un giro di tangenti che Nicastri ha ammesso di avere pagato a dei funzionari regionali per avere il via libera ai suoi progetti nel settore energetico. Nel frattempo Nicastri ha patteggiato due anni e dieci mesi per corruzione, e 4 anni e tre mesi per intestazione fittizia di beni, mentre in appello è caduta la più grave accusa di associazione mafiosa.