Il Governo Regionale spenderà 45 milioni di euro per spedire all’estero i rifiuti prodotti nell’isola. «La verità, amarissima, è che in tutti questi anni né Musumeci né Schifani sono stati in grado di pianificare una gestione efficiente dei rifiuti che ci consentisse veramente di uscire dall’emergenza». È il caustico commento della deputata trapanese Cristina Ciminnisi, componente della commissione Ambiente e vice presidente della commissione Ue dell’Ars, che bolla l’azione del governo regionale come «un provvedimento tampone che non risolve la questione ed è inaccettabile».

Ciminnisi ricorda che nel 2019 anche il M5S propose questa soluzione «con un emendamento alla Finanziaria, a firma di Giampiero Trizzino, ma allora – spiega la deputata – eravamo in piena emergenza e aveva un senso». «Con queste somme – spiega Ciminnisi – si poteva fare altro. Ad esempio realizzare una decina di stazioni di compostaggio per il recupero di 25 mila tonnellate di umido all’anno. Giusto non fare ricadere sui Comuni le spese per il trasporto dei rifiuti all’estero, ma se lo si fa ancora oggi, significa che in questo settore siamo totalmente immobili».

La deputata trapanese, che è anche vice presidente della commissione Ue dell’Ars, pone dubbi anche sull’utilizzo delle somme, una parte delle quali deriverebbero da una precedente riprogrammazione di Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale: «Strada non so fino a che punto percorribile. Ci chiediamo infatti come farebbe l’Europa ad avallare un’operazione, come quella del trasporto dei rifiuti all’estero, vietata dalle sue stesse direttive».