Energie rinnovabili, presentata la prima Cer in una diocesi siciliana

Impianti alimentati da pannelli fotovoltaici sui tetti di alcune strutture della diocesi di Acireale per produrre energia pulita e gratuita. Nasce la CER (comunità energetica rinnovabile e solidale) della diocesi di Acireale, con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana. Si tratta di un progetto pilota che farà da apripista ad altre Cer in tutte le diocesi dell’Isola. Questo grazie all’accordo di collaborazione tra la Regione e la Conferenza episcopale siciliana.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, il presidente della Cesi e vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, e l’Energy manager della Regione, Roberto Sannasardo, hanno presentato questa mattina a Palazzo d’Orléans, a Palermo, lo studio di fattibilità, il cronoprogramma e i benefici per il territorio durante una conferenza stampa.

Il commento del presidente Schifani

«Il governo regionale sta investendo risorse economiche e professionali per promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili – ha affermato il presidente Schifani -. Uno degli obiettivi è puntare alla riduzione del costo complessivo delle forniture elettriche. Questo, chiaramente, favorirà condizioni di mercato vantaggiose per spingere le imprese a investire in Sicilia. L’accordo con la Cesi rappresenta uno strumento importante di diffusione e condivisione di questo percorso con le realtà territoriali, a tutela dell’ambiente, nel segno della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile».

Le dichiarazioni di monsignor Raspanti

«La Chiesa è chiamata a essere custode del Creato, promuovendo uno sviluppo sostenibile e solidale che rispetti la dignità della persona umana e il bene comune. Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un’opportunità concreta per coniugare la tutela dell’ambiente con la giustizia sociale, garantendo l’accesso all’energia pulita e sostenibile anche alle fasce più fragili della popolazione. Accogliamo con favore il progetto pilota avviato nel nostro territorio, che si inserisce in una visione regionale di ecologia integrale».

Come saranno realizzati gli impianti fotovoltaici

Gli impianti fotovoltaici saranno realizzati su cinque immobili di proprietà ecclesiastica ritenuti idonei e saranno dotati di sistemi di accumulo. L’energia prodotta coprirà il consumo in fascia di produzione delle utenze connesse e accumulerà l’energia condivisa nei sistemi appositi, che saranno installati nelle utenze finali della diocesi.

L’energia accumulata in fascia di produzione servirà a soddisfare parte delle necessità energetiche nelle ore notturne. Saranno prodotti oltre 337 mila kWh all’anno. Il 14% servirà all’autoconsumo dei cinque edifici produttori. L’86% di energia, invece, sarà immessa in rete, di cui il 76% (circa 222 kWh/anno) sarà condiviso con i 25 membri della Cer.

Un vantaggio economico per la Cer della diocesi di Acireale, insomma, pari a quasi 41 mila euro all’anno. Oltre 11 mila euro è il risparmio in bolletta. Quasi 30 mila euro, invece, l’incentivo per l’energia condivisa. Il progetto garantirà un notevole beneficio ambientale, con una riduzione di 179 tonnellate di CO2 all’anno o di 63 Tonnellate equivalenti petrolio, equivalente alla piantumazione di 1.074 alberi sul territorio.

La Diocesi di Acireale ha individuato i partner esterni, che sosterranno gli aspetti tecnici, giuridici e progettuali e assicureranno la realizzazione degli impianti, per rientrare nell’arco di diciotto anni dall’investimento stimato in oltre 700 mila euro. Dall’installazione dei pannelli fotovoltaici, gli impianti potranno entrare in funzione in tre o quattro mesi.