Non si placano gli animi sui ritardi dei esami istologici all’Asp di Trapani, che ha causato non pochi problemi a diversi pazienti della provincia.
Ieri il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha incontrato a palazzo d’Orleans l’assessore alla salute, Daniela Faraoni e i due dirigenti generali Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo. La riunione aveva l’obiettivo di fare il punto sulla situazione attuale dopo i casi registrati in provincia di Trapani e predisporre soluzioni concrete e tempestive per abbattere i tempi di attesa.
Al termine della riunione di ieri, il presidente ha deciso di convocare, oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce e Danilo Greco, per approfondire la vicenda dei ritardi nell’elaborazione e nella consegna dei referti istologici.
I casi più eclatanti dei ritardi degli esami istologici
I casi più eclatanti sono quelli di una donna di Mazara del Vallo che, dopo un’attesa di otto mesi per i risultati di un esame istologico a Trapani, ha scoperto di avere una metastasi ed anche quello di un uomo di Salemi il quale, dopo aver atteso invano lo stesso risultato, è morto lo scorso 13 gennaio.
Ma questi non sono casi isolati. Ogni giorno, infatti, si scoprono nuovi casi, come quello del trapanese Salvatore Torregrossa, operaio di 47 anni che si è rivolto all’associazione Codici per denunciare un altro caso relativo ad un esame istologico eseguito al Sant’Antonio Abate.
«Mio figlio – racconta – da ben sette mesi attende ancora il risultato del test a cui si è sottoposto lo scorso 6 settembre. Ho chiesto spiegazioni in ospedale, ricevendo, però, soltanto risposte evasive».
L’attacco di Nino Oddo
Intanto, nei giorni scorsi proprio Ferdinando Croce è stato duramente attaccato dall’ex parlamentare regionale Nino Oddo, attuale segretario regionale del PSI e vicesegretario nazionale dello stesso partito e che ha definito i ritardi un vero e proprio scandalo.
«Risultano vergognosi – ha scritto Oddo – i tempi per esaminare le biopsie di chi in questa provincia, del tutto improvvidamente, decide di affidarsi alla sanità pubblica per accertare se ha il cancro o meno. Inviterei il dottor Croce, nelle more della ricandidatura all‘Ars nel Collegio di Messina, del quale a giudicare dagli incarichi legali del quale beneficiano all‘Asp di Trapani gli avvocati di quella provincia, presta molta cura, di produrre meno comunicati enfatizzanti ed autocelebrativi – conclude Oddo – e di cercare di aumentare le aspettative di vita dei cittadini di questa provincia».