Cresce l’ansia e la paura tra i familiari dei pazienti che hanno ricevuto l’esame istologico in ritardo. Sale a 356 il numero dei casi di tumore accertati. Dalle voci che circolano tra le corsie, venti sarebbero i nuovi casi gravissimi. In molti, come nel caso della professoressa di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, hanno deciso di curasi altrove: Palermo, Catania, Milano. Una corsa contro il tempo, tra l’amarezza e la disillusione di chi ha ricevuto una sentenza: tumore metastatico. E nel caos generale spunta fuori un’atra preoccupazione per alcuni referti che pare siano scomparsi nel nulla nel reparto di gastroenterologia dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala. Dall’Asp di Trapani fanno sapere che “i campioni sono stati tutti refertati, poche unità, pare, siano rimasti non consegnati dai reparti”. Alcuni pazienti stanno valutando una class action e si sono rivolti ad un legale. Frattanto, in occasione della giornata della salute in programma il prossimo sette aprile, a Mazara del Vallo gli studenti sono pronti a scendere in piazza. Il movimento Nuovo Vento del Sud, di concerto con l’istituto industriale Ruggero D’altavilla e la collaborazione dell’istituto “Ferrara” e del liceo Adria Ballatore , ha propsto un sit-in intitolato “Mazara si cura”. L’evento nasce dalla volontà di denunciare i disagi del sistema sanitario pubblico, che hanno colpito duramente i cittadini della provincia di Trapani. “Siamo giovani, e proprio per questo non possiamo restare in silenzio di fronte alla violazione di un diritto fondamentale come quello alla salute. Il ritardo nella refertazione degli esami istologici e i continui disagi che i cittadini mazaresi e siciliani affrontano ogni giorno nel sistema sanitario pubblico non sono più tollerabili. Attraverso questa manifestazione, vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere risposte concrete ai nostri rappresentanti politici, troppo spesso concentrati sugli interessi di partito e sulla gestione delle poltrone, anziché sulla tutela del bene comune. La salute non è un privilegio, ma un diritto universale che deve essere garantito con efficienza e dignità. Noi giovani non possiamo accettare di essere spettatori passivi di questo fallimento istituzionale”.
Pamela Giacomarro