Se il primo quarto era stato un duello vibrante, il secondo è stato una vera e propria battaglia emotiva, tra parziali, fiammate individuali e un pubblico trascinante. Milano prova a fare la voce grossa con l’intesa sempre più raffinata tra LeDay e Mirotic, ma Trapani si aggrappa al cuore, alla grinta e a un Langston Galloway ispirato, autore di un gioco da tre punti che scuote i suoi.
I rimbalzi offensivi sono un rebus irrisolto per la difesa siciliana, e Mirotic, impiegato da centro puro, punisce per il 30-30 all’11’. Ancora lui, ma Horton risponde con energia da sotto, tenendo viva l’inerzia: 32 pari. Petrucelli trova un bel canestro in transizione, Trapani prova a correre, ma Horton fallisce un facile appoggio. I ritmi restano altissimi, le squadre alternano ottime giocate a errori sanguinosi. Un errore di Alibegovic e una spinta ingenua di Nebo su Horton obbligano Messina al cambio: il lungo texano dell’Olimpia fatica visibilmente e lascia il campo.
Trapani ne approfitta. Con 5’30” da giocare è avanti di due. Poco dopo, Bolmaro commette sfondamento su Robinson, e arriva la stoppata spettacolare di LeDay su Horton. Ma l’inerzia è tutta granata: lo stesso Horton si prende la rivincita volando a schiacciare in campo aperto il 36-32 con 4’20” da giocare. Il numero 32 di Trapani, dopo un avvio contratto, domina il pitturato e cambia volto al match. Un timeout non basta a spezzare l’onda.
Robinson è glaciale dalla lunetta, poi è Petrucelli a strappare il pallone dalle mani di Brooks, innescando la bomba devastante di Galloway: parziale di 11-0 e +9 per Trapani (41-32). La bolgia del PalaShark esplode quando ancora Petrucelli punisce in contropiede: +11. Milano è nel caos, sbaglia in attacco, commette fallo in attacco con Brooks e si trova a rincorrere sul 43-32 al 17’.
Proprio Brooks, in un momento complicato, rischia una nuova persa ma poi si fa perdonare sbloccando il punteggio. Trapani però non si ferma: Alibegovic inventa un assist sontuoso per altri due di Horton, mentre Ricci sbaglia una tripla aperta. L’unico lampo dell’Olimpia è ancora Brooks: rimbalzo offensivo, canestro, poi tap-in sulla sirena del primo tempo che tiene Milano aggrappata al match.
Si va all’intervallo con Trapani avanti 47-38, dopo un secondo quarto da incorniciare per energia, cuore e intensità. Milano dovrà cambiare marcia se vorrà spegnere il fuoco del PalaShark.










