Una figura di spicco dell’arte italiana post-bellica e pioniera nella trasposizione tessile della pittura. Può essere descritta così Niki Berlinguer, raffinata interprete dell’arazzo nel Novecento italiano.
E proprio a Niki Berlinguer è dedicata una mostra di grande pregio che sarà ospitata ad Erice dal 7 giugno al 2 novembre.
In esposizione opere tessili che reinterpretano capolavori di maestri come Caravaggio, Van Gogh, Mirò, Klee e Hartung. Ma anche lavori originali come Uccello di fuoco (1982) e Primavera (1983).
Niki Berlinguer, attiva tra gli anni Cinquanta e la metà degli anni Novanta, lavorò con maestri come Mastroianni, Perilli, Guttuso, Dorazio e Vedova, dando vita ad un linguaggio artistico personale che fondeva tradizione artigianale e pittura materica. Le sue opere sono uniche, capaci di esaltare il colore, le trame a vista e le trasparenze.
Seconda moglie di Mario Berlinguer, il papà di Enrico, rimasto vedovo in giovane età, Niki fu una donna di grande carisma. E fu capace di trasmettere ai nipoti Bianca, Laura, Marco e Maria Stella, che saranno presenti all’inaugurazione, i valori di libertà creativa e coscienza artistica al femminile.
Ad accogliere la mostra sono i tre attori principali dell’offerta culturale di Erice: il Comune, nelle sale del museo Cordici, la Fondazione Majorana, negli spazi del museo Wigner-San Francesco e la Diocesi di Trapani che, per la prima volta, apre le porte della chiesa ericina di San Pietro all’arte laica.
Contestualmente, prosegue la mostra romana de “La Signora degli arazzi”.
Inaugurata lo scorso ottobre alla Casina delle Civette di Villa Torlonia, l’esposizione era in programma fino allo scorso aprile, ma in virtù del grande successo proseguirà fino al prossimo mese di settembre. Il catalogo, edito da Il Cigno Arte, con introduzione di Bianca Berlinguer, ospita i contributi critici del curatore Claudio Crescentini e di altri illustri esponenti del mondo della cultura.
Grazie al Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, sarà inoltre proiettata l’ultima intervista rilasciata da Niki Berlinguer nel 1994, realizzata da Maura Cosenza con riprese di Gianni De Santis: una testimonianza rara per riscoprire la visione e l’anima di un’artista che ha saputo “tessere” la pittura con la forza del presente.





