Erice in fiamme, vasto incendio in contrada San Matteo

Una lunga scia di fuoco. Ennesimo sfregio al patrimonio naturalistico del Trapanese. Erice in fiamme. Ancora una volta. Un vasto incendio è divampato, questa sera, in contrada San Matteo, sul costone roccioso che sovrasta la frazione di Bonagia, nel territorio di Valderice, e alimentato dal forte vento di Scirocco si è subito propagato, divorando tutto quello che si trovava lungo la sua traiettoria, macchia mediterranea in particolare. Il rogo si è esteso poi in zona Casazza. Alcune abitazioni sono state evacuate a scopo precauzionale. Scattato l’allarme sono entrati in azione protezione civile, vigili del fuoco intervenuti con dodici mezzi, forestali, volontari dell’associazione Sos Valderice. Non si esclude, ma per il momento è soltanto una ipotesi, che il fuoco posso essere di matrice dolosa. “Se si tratta di un incendio appiccato, – dice il sindaco Daniela Toscano – non posso non esprimere la mia più profonda indignazione verso i delinquenti ed irresponsabili che, con mano criminale, mettono in pericolo il nostro patrimonio naturale e la sicurezza. Chi si nasconde dietro questi gesti vigliacchi e vili non dovrà rimanere impunito”. Frattanto, è stata chiusa al traffico la strada che conduce ad Erice Vetta con presidi di polizia, carabinieri e vigili urbani. Nella zona dell’abbeveratoio c’èra l’assessore Paolo Genco per assistere alle operazioni di spegnimento assai complesse per l’intensità del vento e destinate ad andare avanti per tutta la notte. Ancora una volta, però, sembra che tutto sia stato pianificato: il buio che impedisce l’intervento dei mezzi aerei, lo Scirocco che alimenta le fiamme. E ancora una volta a pagare dazio è stato il Monte già devastato, in passato, dagli incendi. Domani sarà tempo di polemiche su tutto quello che si poteva fare per proteggere la montagna e non è stato fatto, ma soprattutto sarà il momento della conta dei danni. Quelli sì che lasciano il segno. Le polemiche sono solo bolle di sapone. E in nottata su Erice è calata la nebbia quasi a voler nascondere l’ennesimo scempio (Lu.Tod)