di Mario Torrente
Questa mattina, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, a Trapani si è tenuta a una cerimonia davanti il Monumento ai caduti di piazza Vittorio Veneto.
È stata una cerimonia carica di significato, che si è aperta con l’arrivo della Fanfara dei Bersaglieri e l’ingresso del prefetto Filippina Cocuzza e del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida davanti al plotone interforze schierato sull’attenti. Dopo l’alzabandiera e l’inno nazionale è stata deposta una corona di alloro davanti il Monumento ai Caduti. Il comandante del 37° Stormo dell’Aeronautica Moris Ghiadoni ha quindi letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A seguire c’è stata la benedizione ed un momento di preghiera del vescovo Pietro Maria Fragnelli.
La cerimonia, che ha visto la presenza di molti rappresentanti di varie associazioni, comprese quelle di protezione civile, vittime di guerra ed ex militari, oltre che dei sindaci e degli amministratori del territorio della provincia di Trapani, è quindi proseguita con il momento dedicato al conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto da parte del Comune di Trapani. La targa è stata simbolicamente consegnata al colonnello Moris Ghiadoni da uno studente dell’istituto comprensivo “Bassi-Catalano” assieme al sindaco Tranchida . Sono infine state assegnate le onorificenze al merito della Repubblica Italiana, andate ad Ignazio Buzzi, ex direttore dell’ufficio dell’Agenzia delle entrate di Trapani, al colonnello Agostino Piccirillo, già comandante del 6° Reggimento dei Bersaglieri e ad Andrea Sercia, direttore della Bnl di Trapani.
Il 4 novembre si ricorda la firma dell’Armistizio di Villa Giusti, che mise fine alla Prima Guerra Mondiale. In quel conflitto, passato alla storia come la Grande guerra, morirono 651 mila soldati italiani. Il 4 novembre del 1918 fu la giornata in cui venne portato a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato durante il Risorgimento. Ma quest’anno si ricorda anche il 100esimo anniversario della traslazione nell’Altare della Patria della salma del Milite Ignoto, che rappresenta simbolicamente tutti gli italiani caduti e dispersi in guerra. I resti del soldato di cui non si conosce l’identità, scelti tra undici bare identiche da una madre che perse il figlio in guerra, venne trasferita al Vittoriano il 4 novembre del 1921. Esattamente cento anni fa.
Ma il 2021, come ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, è anche l’anno in cui si festeggiano i 160 anni dell’Unità d’Italia, i 150 di Roma Capitale ed i 75 anni della Repubblica. Insomma, un anno ancora più carico di quei valori fondanti del paese, della sua unità e dei principi che incardina, ma anche del ricordo di chi è morto per l’Italia. Per quel Tricolore che, grazie al sacrificio di tanti italiani che hanno dato la vita per il loro paese, è simbolo di libertà e democrazia.
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