di Mario Torrente
Oggi alle 18 al Molino Excelsior l’amministrazione comunale di Valderice guidata dal sindaco Francesco Stabile illustrerà i lavori di riqualificazione del borgo di San Marco, una della località più antiche della zona le cui origini ci portano indietro nel tempo al 1269, alla famosa battaglia di Trapani tra Veneziani e Genovesi
Nella borgata valdericina di San Marco c’è un po’ di Venezia. Le origini della località valdericina risalgono al 1269 e ci riportano indietro nel tempo quando Genovesi e Veneziani si combatterono nelle acque antistanti il porto di Trapani. Lo scontro passò alla storia come la Battaglia di Trapani. Un episodio ricordato negli archivi genovesi e veneziani, tanto fu importante e memorabile quella lotta tra le due repubbliche marinare per il predominio su questa parte del Mediterraneo e sulla città che ne rappresentava l’epicentro. La battaglia tra Genovesi e Veneziani si spostò quindi dal mare alla terra ferma arrivando alle pendici della montagna di Erice. Alla fine ebbe la meglio Venezia, che vinse Genova proprio dove oggi sorge il borgo di San Marco. Qui i Veneziani costruirono una cappella dedicata al loro patrono. Ed attorno a quella chiesetta rupestre successivamente sorse il primo nucleo abitativo di San Marco, il più antico tra le località che oggi compongono il moderno Comune di Valderice e che presto sarà rimesso a nuovo grazie a un finanziamento di 900 mila euro concesso dall’assessorato regionale ai beni culturali con risorse del con risorse del POC 2014-2020.
L’intervento di riqualificazione riguarda un tratto di circa 300 metri dell’asse viario principale ricomprendendo la via Catalano, vicoli che si innestano “a pettine” sulla via centrale e le piazze Sebastiano Bonfiglio e Bevaio. Con il finanziamento di circa 900 mila euro sui punta sia al ripopolamento di San Marco, che alla promozione di attività economiche, socio culturali e di intrattenimento. Ed oltre al rifacimento della pavimentazione stradale, del sistema fognario, e dell’illuminazione pubblica, in coerenza con il paesaggio rurale, è pure previsto il rifacimento dell’arredo urbano per i cortiletti con l’obiettivo di destinarli a sede di iniziative e nei vicoli utilizzando un sistema di coperture leggere in tela.
La borgata di San Marco nel 1861 contava 413 residenti. Era anche un centro piuttosto importante, rinomato per la qualità delle sua acque e per la lavorazione della creta da parte degli abilissimi vasai. Era insomma un centro artigianale piuttosto vivo e la chiesetta rupestre era meta della processione, per quella che era chiamata “a festa ri cannili”, che ogni 25 aprile, fino alle seconda metà del 1500, si teneva da Erice fino a San Marco. Che veniva chiamato anche “luogo di Venezia”, a memoria delle sue origini. Ancora oggi, a più di ottocento anni di distanza, il legame con la Serenissima resiste in una stradina chiamata proprio “Via Venezia”.
