Era il segreto di Pulcinella.
Tutti, soprattutto ad Alcamo, infatti, sapevano che il prete, prima rimosso e poi oggetto di un provvedimento disciplinare canonico, era don Sebastiano Adamo, 45 anni, originario di Calatafimi – Segesta, in servizio prima a Trapani e successivamente nella parrocchia di San Giuseppe di Alcamo.
Ieri la nota evasiva della Diocesi di Trapani. Un comunicato di poche righe in cui è stato reso ufficiale il provvedimento a firma del vescovo, adottato nei confronti del sacerdote, senza che, però, venisse indicato il nome dall’interessato e tanto meno il motivo della misura adottata nei confronti del prete.
Ad Alcamo però già da tempo le voci tra i fedeli si rincorrevano. Del prete, infatti, già da qualche mese, non c’era più nemmeno l’ombra: scomparso misteriosamente. Qualcuno diceva per malattia, qualcuno per motivi familiari. Ma soltanto due giorni fa, a quanto pare, il vescovo avrebbe informato la comunità di San Giuseppe sulla sua decisione di sospendere don Sebastiano. I motivi però sono ancora oscuri.
Nella nota, la Diocesi limita a dire che la decisione «si è resa necessaria per garantire la serenità di tutte le parti coinvolte e la ricerca della verità dei fatti per il maggior bene di tutti, soprattutto delle persone fragili».
Don Sebastiano, dopo una breve esperienza a Santissimo Salvatore a Trapani, era subentrato allo storico parroco di San Giuseppe ad Alcamo, don Francesco Mistretta.
Pochi mesi fa, poi, era stato rimosso dal suo incarico dopo una segnalazione e sostituito, pro – tempore, da don Franco Finazzo, attualmente parroco della chiesa alcamese. La disposizione restrittiva nei confronti di Adamo è stata presa a seguito di un’indagine canonica avviata dal vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, attraverso un suo delegato esterno alla Diocesi.
Adesso la parola passa al Vaticano che valuterà, nelle prossime settimane, cosa ne sarà del prete rimosso. Qualcuno, però, ad Alcamo si definisce liberato e contento che la notizia, adesso, sia pubblica.