La Diocesi di Trapani disciplina gli eventi religiosi, di culto e le attività di volontariato laico
di Fabio Pace
Parrocchie e comunità religiose della Diocesi di Trapani sono state invitate a osservare alcune regole, che sono in primo luogo di buon senso, e che aderiscono alle linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contrasto e il contenimento del diffondersi del Coronavirus. Rimangono valide le prime indicazioni liturgiche dalla Conferenza Episcopale Siciliana e già diffuse dalla Diocesi di Trapani: comunione in mano, niente stretta di mano a abbracci come scambio di pace, acquasantiere vuote). Le chiese rimangono aperte per la preghiera personale e le messe, fino a indicazione contraria, saranno regolarmente celebrate. Dopo le funzioni, è meglio evitare assembramenti, dopo le esequie è bene evitare momenti di cordoglio pubblici. In tutte le parrocchie della Diocesi sono sospese, fino a domenica 15 marzo, le attività di catechismo, doposcuola, oratori, incontri formativi, riunioni di gruppi con partecipazioni superiori a 15 persone. Sono sospesi tutti i laboratori della biblioteca diocesana e le lezioni della scuola teologica. Una indicazione è rivolta in particolar modo ai parroci e a tutti i ministri di culto in contatto quotidiano con i fedeli e ri guarda la Comunione agli anziani e ammalati. Il suggerimento è di valutarne di volta in volta l’opportunità con le famiglie e i responsabili delle case di cura. Sempre e comunque si suggerisce, nel caso in cui anziani e ammalati desiderino ricevere l’Eucaristia, di adottare le ordinarie misure igieniche (pulizia delle mani, comunione in mano, evitare il contatto fisico). Gli uffici della Curia Vescovile, delle parrocchie, i servizi della Caritas diocesana, i centri di ascolto, rimarranno aperti al pubblico ma dovranno fare comunque riferimento alle norme igenico-sanitarie stabilite dall’autorità civile.