Michele Cossyro, l’uomo più famoso di Pantelleria

di Giuliana Raffaelli

Continua il nostro approfondimento su Michele Cossyro che il 16 marzo ha compiuto 80anni. Solo l’anno scorso è stato riconosciuto, da un complesso studio pubblicato dalla rivista Nature dal quale è stata ricavata una mappa, come il personaggio più famoso di Pantelleria. Un riconoscimento inaspettato che ci ha mostrato un Cossyro incredulo e meravigliato. Quando gli pongo la domanda “Lei è il personaggio più famoso di Pantelleria. Se lo aspettava?” lui mi guarda e sorride. “Non so come sia successo. Non ne sapevo assolutamente nulla fino a quando sono stato chiamato da un conoscente di Pantelleria che me l’ha detto.” Dopo un breve silenzio e sguardo come a frugare nei pensieri, aggiunge “Che poi la ricerca è stata fatta dal 3500 a.C. al 2018. L’hanno presa da Wikipedia? Hanno usato dei criteri di qualità localizzata? Davvero non saprei… Secondo me hanno cercato anche un simbolo. Ci sono Battiato, Tornatore, Pirandello. È una bella classifica però … non lo so, io non conosco nessuno di quelli che l’hanno fatta”. Eh sì, davvero una bella classifica! Cossyro a Pantelleria come Gaudì a Barcellona, Mirò a Maiorca, Archimede a Siracusa, Pirandello ad Agrigento.
La semplicità e la pacatezza che mostra mentre conversiamo sui vari tempi di scienza e arte mi colpisce. Penso sia quell’umiltà tipica dei grandi uomini. Di quegli uomini che non hanno bisogno di dimostrare nulla perché a parlare sono le loro azioni. Di quegli uomini che sono consapevoli della limitatezza della loro conoscenza, che socraticamente ammettono di “non sapere” anche se hanno anticipato nei tempi molte sfere del sapere. Mostra il lato semplice e sincero di un uomo che, in un mondo traboccante di abili affabulatori che celano la loro pochezza grazie all’arroganza e al potere di uno schermo, brilla senza nemmeno esserne consapevole. Cosa sempre più rara.
A noi questo riconoscimento non stupisce affatto. Di Michele Cossyro si è occupata la critica più importante del mondo. Da Filberto Menna a Emilio Villa, Bruno Corà, Rudi Fuchs, Pierre Restany. Non c’è critico che non lo conosca e che non abbia parlato di lui. Ha partecipato a tre quadriennali, a una biennale. Le sue opere sono esposte in gallerie d’arte, musei e collezioni private di tutto il mondo. Quindi sì, può a ragione mettersi comodo tra gli uomini che hanno lasciato un segno nella storia.
Abbiamo comunque voluto comprendere il meccanismo che ha portato a questo prestigioso riconoscimento ripercorrendone le tappe. Registrare gli uomini più famosi nel mondo, documentandone l’influenza nella società, non è cosa nuova. È stato un campo che ha affascinato già Plutarco con le sue “Vite parallele”. Una fonte di fascinazione per il grande pubblico ma anche un’importante risorsa per gli studiosi in quanto cattura aspetti salienti delle società nei secoli. La significativa novità con il passato è che però negli ultimi anni, grazie alla digitalizzazione delle informazioni, la ricerca ha avuto a disposizione un numero sempre crescente di banche dati che consentono l’analisi statistica dei fatti a una scala inimmaginabile.
Nel caso specifico della ricerca di cui stiamo parlando (ha ragione il Maestro Cossyro), le informazioni sono state ricavate proprio dalle banche dati di Wikipedia e Wikidata. In dettaglio, il 30% dei dati provengono dalle 6 edizioni non inglesi di Wikipedia. I complessi algoritmi sono stati poi vagliati con 5 mila controlli manuali limitando la ricerca ai soggetti con almeno due fonti. Ne è risultata una riduzione del campo da 4 milioni e 700mila individui a 2 milioni e 29mila. Per dirla in altre parole un’élite di 1 essere umano su 43 mila. Michele Cossyro, unico tra circa 7mila e 700 abitanti di Pantelleria.
Il discorso è lungo. Chi volesse approfondire il complesso meccanismo della creazione del database può farlo leggendo l’articolo di Nature al seguente link https://www.nature.com/articles/s41597-022-01369-4