Di Pamela Giacomarro
E’ stata la sua storia a scoperchiare il vaso di Pandora, facendo scoppiare lo scandalo degli oltre 3000 esami istologici in attesa di essere processati. La professoressa di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, che per prima aveva denunciato il ritardo di otto mesi nella consegna del suo esame istologico è stata ascoltata dai Carabinieri del Nas di Palermo, coordinati dalla Procura di Trapani che sta indagando.
L’ipotesi di reato è colpa medica. In questo momento sarebbero tre le denunce presentate, ma il numero è destinato a salire. Sono infatti 356 i casi positivi accertati, di cui venti sarebbero gravissimi. Alcuni pazienti stanno pensando di costituire una class action, rivolgendosi ad un legale. Frattanto, dopo le ispezioni disposte dalla Regione e dal Ministero, il manager facente funzioni dell’Asp di Trapani, Danilo Palazzolo, ha avviato una indagine interna per far luce sulla vicenda ed individuare eventuali responsabilità a partire dal carico di lavoro degli anatomo-patologi in servizio tra il 2023 e il 2025.
Secondo quanto si legge nella delibera, l’Asp procederà ad approfondimenti interni su più livelli: civile, disciplinare, contabile ed eventualmente penale. L’Azienda ha anche messo in atto un piano di emergenza che prevede una corsia dedicata ai malati oncologici e un team di psicologi.