1.171 visitatori lo scorso week end.
Dopo mesi di stop forzato, i siciliani escono anche per riscoprire le bellezze storico artistiche della loro isola. La riapertura dei musei e delle aree archeologiche fa registrare grandi numeri, con oltre 7 mila presenze nell’ultimo week end di maggio e quasi 30 mila prenotazioni già effettuate on line fino a domenica prossima 7 giugno, data entro la quale gli ingressi continueranno a essere gratuiti, nell’ambito dell’iniziativa #Laculturariparte promossa dalla Regione Siciliana.
In testa alla classifica dei siti archeologici
più visitati figura Selinunte, con oltre mille presenze (per l’esattezza 1.171)
che ha superato perfino la Valle dei Templi di Agrigento. Un boom
che riempie d’orgoglio il direttore del Parco archeologico di Selinunte, Cave
di Cusa e Pantelleria Bernardo Agrò: “Non è il tempo dei trionfalismi –
commenta – bisogna avere rispetto del momento epocale che stiamo vivendo, con
un’emergenza in corso. Ma non possiamo nascondere che la prima risposta dopo
questa lunga chiusura, ci fa molto piacere”. I visitatori hanno avuto la
possibilità di tornare ad ammirare i templi, l’Acropoli e la nuova mostra
all’interno del Baglio Florio. “Il concept – spiega l’architetto Agrò – è
quello di una fruizione nuova, in grado di coniugare architettura e paesaggio
con un diradamento naturale e non sociale, e attraverso allestimenti museali
land che consentano al visitatore di seguire l’attività dei Cantieri della
conoscenza già avviati da tempo”. Il Parco ha aperto anche collaborazioni
con associazioni del territorio e il direttore pensa alla realizzazione di
eventi per un turismo esperienziale. Uno già in cantiere riguarda le Giornate
nazionali di Archeologia Ritrovata, in programma dal 9 all’11 ottobre prossimi.
L’appuntamento nazionale annuale dei
Gruppi Archeologici questa volta sarà ospitato proprio dal Parco Archeologico
di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria e dall’intera “chora
selinuntina”, tra Campobello di Mazara, Castelvetrano, Sambuca di Sicilia,
dove ci sono gli scavi archeologici di Monte Adranone, e Menfi, e vedrà la
presenza dei volontari dei Gruppi archeologici da tutta Italia. Sarà
l’occasione per presentare interessanti casi di studio sulla valorizzazione del
patrimonio culturale anche in conseguenza delle mutate condizioni di fruibilità
dei giacimenti culturali.