Si amplia l’inchiesta sulla morte del sub olandese deceduto il 9 maggio scorso durante il recupero del relitto del veliero Bayesian, affondato al largo di Porticello, nel Palermitano.
Oltre al legale rappresentante della società olandese per cui lavorava la vittima, la Procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati altri due soggetti: il responsabile della redazione del piano di sicurezza e il supervisore del cantiere subacqueo.
Secondo quanto emerso dalle indagini, le operazioni a circa 50 metri di profondità sarebbero state condotte in violazione delle normative sulla sicurezza del lavoro, in particolare quelle relative alle attività subacquee. La mancanza di adeguate misure di prevenzione e una presunta carenza nella formazione del personale avrebbero contribuito al verificarsi del tragico incidente. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e violazione delle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Tra i punti critici evidenziati dagli inquirenti, anche la mancata iscrizione di Huijben al Repertorio Sommozzatori della Regione Siciliana, requisito previsto dal Testo unico sulla sicurezza per gli interventi subacquei al di fuori delle aree portuali. Tale registrazione garantisce non solo la qualifica tecnica degli operatori, ma anche un controllo istituzionale sulle competenze e sull’idoneità allo svolgimento di attività ad alto rischio.
L’inchiesta, tuttora in corso, mira ad accertare eventuali ulteriori responsabilità e a chiarire se siano stati rispettati gli stringenti protocolli previsti in un ambito operativo che impone elevati standard di sicurezza.