Scandalo parcheggio, cinque condanne e tre assoluzioni

È arrivato il verdetto del tribunale di Trapani sul processo “Phimes”: cinque condanne e tre assoluzioni. L’aula ha ascoltato in silenzio la lettura del dispositivo da parte del presidente Daniela Troja.

Condannato a sei anni Francesco Isca, imprenditore di Calatafimi ritenuto il regista occulto del parcheggio a pagamento fuori dal Parco archeologico di Segesta. Stessa sorte per Salvatore Craparotta, ex vicecomandante della municipale, che ha incassato sei anni e quattro mesi. Per entrambi è scattata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Otto mesi con pena sospesa per l’ex sindaco Vito Sciortino, stessa pena (sospesa) per i vigili Leonardo e Vito Accardo.

Assolti “perché il fatto non sussiste” Giorgio Collura, ex comandante dei vigili, e i due soci del parcheggio Archeodromo, Maria Giusy Craparotta e Giuseppe Ferrara.

Ridimensionate le pene rispetto a quanto richiesto dalla pm Sara Morri: otto anni erano stati chiesti per Isca, otto e mezzo per Craparotta.

Il tribunale ha anche disposto il dissequestro della “Segesta Green Tour srl”, società che gestiva il parcheggio, con obbligo di restituzione ai legittimi proprietari.

I tre principali imputati – Isca, Craparotta e Sciortino – dovranno inoltre risarcire con tremila euro la Società Geografica Siciliana, unica parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Carmelo Lo Bello, e pagare 1.600 euro di spese legali.

L’inchiesta era partita dai carabinieri di Calatafimi, dopo le denunce dell’associazione presieduta da Massimo Mirabella. A insospettire, l’improvvisa chiusura dello storico parcheggio gratuito a ridosso del Parco, e i controlli a tappeto contro i turisti in sosta lungo la strada.