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Sorella Sanità: condannato Damiani, ex manager Asp

Sei anni e mezzo è la condanna inflitta per corruzione

L’ex manager dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani, è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione per corruzione. Lo ha stabilito il gup di Palermo Clelia Maltese. Il procedimento scaturiva dall’operazione “Sorella Sanità”, sulle tangenti negli appalti nella sanità pubblica. Complessivamente sono state condannate sette persone; un solo indagato è stato assolto. L’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo e dalla guardia di finanza, riguardava  una serie di appalti ritenuti truccati negli ospedali e nelle aziende sanitarie siciliane: gare che avevano importi complessivi per oltre 600 milioni di euro e che sarebbero state aggiustate in parte anche da Candela. Fabio Damiani, ex presidente della Cuc, centrale unica di committenza della regione Sicilia e poi direttore generale dell’azienda sanitaria di Trapani è stata riconosciuta l’attenuante della collaborazione che invece i pm  non volevano concedergli.

Sei anni e 8 mesi sono stati inflitti, inoltre, ad Antonio Candela, ex manager dell’Asp di Palermo e per ultimo responsabile della Cabina di regia regionale per il contrasto al Covid in Sicilia.

Le altre condanne: Francesco Zanzi di Tecnologie sanitarie, 7 anni e 2 mesi; Roberto Satta 5 anni e sei mesi; Giuseppe Taibbi 5 anni. Salvatore Manganaro, che aveva reso una serie di dichiarazioni contro se stesso e contro altri imputati, 4 anni e 4 mesi; S.N. 5 anni e 10 mesi (nominativo cancellato ai sensi dell’art.17 del REG. UE 27.04.2016, n. 679/2016). Unico assolto Angelo Montisanti.

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