È la stessa Caterina Verghetti ad annunciare la sua candidatura a Sindaco di Calatafimi con una nota alla stampa. È stata indicata dalle segreterie comunali di UDC, PD, Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima ed Italia Viva dopo «dopo un confronto serrato durato alcune settimane».

Il virgolettato è estrapolato dal comunicato e sempre nel comunicato l’unione di partiti tra loro distinti e a volte perfino distanti viene definita «coalizione trasversale… con l’obiettivo di dare un Buon governo alla città, mettendo in secondo piano la collocazione politica». Verrebbe da immaginare decisioni sofferte e articolati compromessi nel vedere nella competizione elettorale sotto le stesse insegne le accoppiate PD, Italia Viva e Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima; invece si legge nella nota «la scelta è scaturuita da un confronto leale e democratico tra le diverse forze politiche della coalizione che hanno saputo interpretare il vero senso della Politica , basato sul dialogo e sulla sana competizione».

Ma chi è Caterina Verghetti, la donna capace di mettere insieme destra e sinistra a Calatafimi con una spruzzata di centro? Dipendente dell’ex Provincia Regionale oggi Libero Consorzio Comunale di Trapani, è attualmente in forza nello nello Staff del Commissario straordinario, Dott. Raimondo Cerami. Solida esperienza nella pubblica amministrazione, laurea in economia e commercio con 110 e lode presso l’università di Palermo, abilitazione alla professione di commercialista dal 1993, un master di II livello in “Governance per lo sviluppo locale”, revisore contabile (funzione esercitata in numerose istituzioni pubbliche, soprattutto scolastiche). Da funzionario della Provincia Regionale è stata inserita in numerose commissioni di gare di appalto.

Sul piano politico da rilevare che nel comune di Calatafimi ha ricoperto le cariche politiche di consigliere comunale, assessore e vicesindaco nella giunta di Vito Sciortino dal giugno del 2014 al maggio del 2017 quando vi fu la rimodulazione della giunta (l’amministrazione poi decadde per la mancata approvazione del bilancio nei termini da parte del consiglio comunale, circostanza che travolse anche l’esecutivo).

«Ottenere la più alta carica istituzionale – si legge nel comunicato – sarebbe per la candidata il meritato riconoscimento per il suo impegno politico che ha sempre mostrato, ricercando sempre il bene comune. L’affermazione di una donna a guida della Città sarebbe una novità, che sta suscitando entusiasmo, non fosse altro perché la prima donna sindaco della storia di Calatafimi Segesta».