Tra i furti in villa commessi dalla banda fermata dai carabinieri c’è anche quello commesso ai danni della abitazione dei coniugi Salone, a Casa Santa. In quella occasione i criminali irruppero nella casa dei due medici, narcotizzarono e legarono le loro vittime e quindi razziarono il contenuto della cassaforte dopo averla aperta con un flex per il taglio del metallo.

Sono 4 le persone arrestate: 3 sono state condotte in carcere, una posta ai domiciliari, ad una è stato imposto l’obbligo di dimora, infine altri due indagati hanno ricevuto l’avviso di garanzia e le abitazioni perquisite. Un ottavo indagato è deceduto per cause naturali prima della conclusione delle indagini. Per tutti l’accusa è di avere costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine con sequestri di persona e furti in danno di bancomat.

L’operazione giunta a conclusione di indagini durate alcuni mesi è stata portata a termine dei militari del Nucleo Investigativo di Trapani e della Compagnia di Alcamo, coadiuvati dallo Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori di Sicilia. Le ordinanza di custodia cautelare sono state emesse dal GIP del Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura della Repubblica. Gli arresti sono frutto delle indagini, conclusesi nel gennaio 2021, avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani, d’intesa con il NORM della Compagnia di Alcamo, per far fronte alla serie di furti di bancomat e rapine in villa, con sequestro di persona delle vittime e uso di sostanze narcotizzanti. Reati che, come nel caso della rapina a casa dei Salone, avevano destato un rilevante allarme sociale.

Gli investigatori analizzando il modus operandi di alcuni furti, avvalendosi di intercettazioni ambientali e telefoniche, e soprattutto analizzando centinaia di tabulati telefonici, e incrociando tutti i dati, avrebbero individuato 4 furti (di cui 2 consumati) in danno di altrettanti sportelli ATM e di tre rapine in abitazione con sequestro di persona (di cui una tentata), avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in Contrada Rilievo. Nei colpi messi a segno la banda si sarebbe appropriata complessivamente di denaro e beni per un milione e mezzo di euro, entrando in possesso anche di una pistola calibro 38.

Dall’ascolto delle intercettazioni, i Carabinieri hanno appreso come il gruppo, che operava come una organizzazione stabile, programmasse a lungo termine i colpi da mettere a segno studiandoli nei minimi particolari attraverso sopralluoghi, pedinamenti delle vittime. Una vera attività di sorveglianza attraverso telecamere sugli obiettivi designati, microfoni ambientale e segnalatori GPS sulle automobili delle vittime).

Per rubare il contenuto dei bancomat di uffici postali e banche praticavano dei fori sulle pareti di edifici adiacenti e tagliavano l’ATM con un FLEX. Oltre ai colpi eseguiti o sfumati per inconvenienti tecnici, i componenti dell’organizzazione criminale sono stati intercettati dai carabinieri mentre discutevano giornalmente di nuovi obiettivi e di come compiere i colpi.