La maestra di Campobello di Mazara, legata sentimentalmente al boss Matteo Messina Denaro, è stata condannata per associazione mafiosa. Undici anni e quattro mesi di carcere la pena inflitta dal Gup di Palermo Paolo Magro a Laura Bonafede, figlia dello storico capomafia del paese, Leonardo Bonafede I Pm Piero Padova e Gianluca De Leo avevano chiesto per l’imputata, giudicata con il rito abbreviato, 15 anni di reclusione.
Alla maestra, inizialmente era stato contestato il reato di favoreggiamento poi modificato in quello di associazione mafiosa. Secondo la Procura la donna per anni avrebbe convissuto, assieme alla figlia, con il capomafia castelvetranese allora ricercato, garantendone le comunicazioni con i suoi fedelissimi e coprendo la sua latitanza.
Il Gup ha anche dichiarato l’imputata interdetta dai pubblici uffici e applicato alla donna la misura di sicurezza personale della libertà vigilata per tre anni, una volta scontata la pena. La maestra, inoltre, è stata condannata a risarcire le parti civili.Al Comune di Castelvetrano e a quello di Campobello di Mazara sono stati riconosciuti 25.000 euro ciascuno di risarcimento del danno, 10.000 euro dovranno essere pagati dall’imputata al ministero dell’istruzione e alla presidenza della Regione. Bonafede è stata infine condannata a risarcire con 3.000 euro ciascuno il centro studi Pio Latorre, l’associazione antimafia Caponnetto, l’associazione antiracket diTrapani e l’associazione Codici Sicilia
Laura Bonafede ha sempre negato di aver fatto parte di Cosa nostra e di aver convissuto con Matteo Messina Denaro, rendendo anche dichiarazioni spontanee. Oggi, però, la sentenza di condanna.
di Luigi Todaro