Matteo Messina Denaro: arrestata la figlia dell’amante del boss

Utilizzava la figlioletta di due anni per passare inosservata e consegnare i “pizzini” al boss, che avrebbe incontrato ogni settimana. Martina Gentile, 32 anni il prossimo mese di febbraio, figlia di Laura Bonafede e dell’ergastolano Salvatore Gentile, è stata arrestata dai carabinieri del Ros di Campobello di Mazara con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa.

La donna si trova ai domiciliari proprio perché madre di una bimba piccola che – secondo quanto è emerso dalle intercettazioni – sarebbe stata utilizzata per allontanare i sospetti durante la consegna dei messaggi. Martina Gentile avrebbe fatto da tramite tra la madre e l’ex superlatitante morto nei mesi scorsi, consegnando i pizzini a Lorena Lancieri, considerata la vivandiera del boss arrestata a marzo assieme al marito.

Gli scambi sarebbero avvenuti nello studio di architettura di un ex assessore all’urbanistica del comune di Campobello dove le due donne lavoravano e che questa mattina è stato perquisito dai militari dell’Arma. “Chiedo ogni volta al Tramite cosa ha mangiato la sera prima. Mi fa sentire in qualche modo più vicina a te. E’ l’unica persona con cui parlo più liberamente, con cui sono me stessa”, così scriveva al boss la trentaduenne in uno dei tanti pizzini ritrovati dopo l’arresto del capo di Cosa nostra trapanese.

Per gli investigatori, la prova del legame che c’era tra i due. Dietro lo pseudonimo di Tramite – hanno scoperto i Carabinieri – c’era invece Lorena Lancieri che assieme al marito avrebbe ospitato Matteo Messina Denaro. Nei confronti della ragazza, la Procura aveva già chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip non aveva ritenuto che ci fossero indizi sufficienti. Alla luce del nuovo materiale investigativo raccolto, il giudice ha ora disposto i domiciliari. A fornire un quadro più completo, i cellulari sequestrati alla trentaduenne, alla madre, Laura Bonafede e Lorena Lancieri.

Inoltre, le impronte digitali di Martina Gentile, chiamata da Messina Denaro Tan o Tany, sono state rinvenute all’interno dell’ultimo covo del padrino. Per i pm Martina Gentile è stata “uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose nel territorio di Campobello di Mazara”.