Tra il XVI e il XVII secolo, a Marsala, fu eretta una chiesa dedicata a San Pietro e San Paolo. Dopo un lungo periodo di chiusura, la chiesa è stata riaperta al culto il 29 giugno 2021, durante una solenne concelebrazione presieduta dal Vescovo Domenico Magavero, grazie all’impegno del sacerdote Vito Buffa.
Originariamente, la chiesa serviva come luogo di culto per il Convento delle Suore Oblate Benedettine, come testimoniano le grate che permettevano alle suore di clausura di assistere alla funzione eucaristica.
La facciata principale della chiesa è caratterizzata da un ampio rosone a raggiera. Il portale è sormontato da un frontone triangolare in stile rinascimentale, nel quale sono raffigurati le chiavi e la tiara, simboli di San Pietro, il primo Papa.
Su via Andrea D’Anna, precedentemente conosciuta come via San Giovannello, si trova il portale del vecchio ingresso laterale della chiesa, attualmente murato.
Gli stemmi presenti raccontano la storia del XVI secolo della chiesa e del monastero, dove si ritiravano giovani delle famiglie nobili marsalesi.
L’interno della chiesa è a pianta basilicale con una navata unica, quattro altari laterali e un’abside quadrata. Sopra il portico d’ingresso, definito da tre archi su colonne, si trova un bellissimo coro con balconata in legno e una inferriata settecentesca, un esempio di eleganza artistica non solo in questa chiesa, ma anche in quella di Santo Stefano, appartenente a un altro monastero femminile.
Sulla volta della chiesa si possono intravedere i resti di un affresco del pittore trapanese Domenico La Bruna. È presente anche un dipinto di San Benedetto, datato 1631, opera significativa del pittore lombardo Antonio Mariani. Nel primo altare a sinistra, che copre l’ingresso laterale su via Andrea D’Anna, si trova una riproduzione della Grotta di Lourdes, realizzata da Emanuele Mongiovì per grazia ricevuta.
L’11 febbraio 2020, durante la pandemia, la chiesa di San Pietro è stata aperta per consentire ai fedeli di vivere un pellegrinaggio e una giornata di preghiera.
Infine, la chiesa e la specola delimitano il prospetto dell’ex Convento Benedettino, che si affaccia su via XI Maggio. La specola, una torre quadrangolare con doppio loggiato, elegante balaustra e cuspide piramidale, fu completata nel 1583 e permetteva alle Oblate Benedettine di osservare dall’alto la vita nella Piazza della Loggia.
Ad oggi, però, la chiesa si presenta in evidente stato di “abbandono” e necessita di importanti restauri. In questo la comunità e chiunque voglia contribuire potrà farlo attraverso donazioni volontarie.
di Serena Giacalone