di Mario Torrente
I vascelli dell’antica Tonnara di Bonagia sono sempre più malmessi. Alcune barche sono ormai ridotte ad un cumulo di legni. Altre non esistono più. Resiste ancora qualche “varcazza“. Ma più passa il tempo e meno ci sarà da recuperare. Da anni si parla di un loro restauro. Ma ad oggi non è stato avviato alcun cantiere. Ed intanto la flotta va sparendo, con il fasciame sempre più aperto, le poppe divelte e la vegetazione che sta diventando un tutt’uno con ciò che resta delle imbarcazione. Al punto che al loro interno sono anche cresciuti degli arbusti. La muciara, la barca da dove il rais impartiva i suoi ordini ai tonnaroti, è scomparsa ormai da molti anni. Andò a fuoco più di vent’anni addietro. Un altro rogo ha devastato la prima varcazza, di cui oggi resta solo la prua. Il resto è andato distrutto. Fino a pochi anni addietro questa barca si presentava ancora in buono stato.
Insomma, il quadro di degrado e abbandono che da decenni caratterizza la flotta “dimenticata” è andato peggiorando sempre più. Uno dei simboli di Bonagia, che rappresenta la storia del borgo marinaro e della sua tradizione, va scomparendo giorno dopo giorno. Nonostante si tratti di autentici reperti di archeologia industriale, con tanto di vincolo etno-antropologico. Ed un potenziale turistico elevato. Tant’è che quelle prue sono tra le immagini più fotografate del territorio. Servizi matrimoniali compresi. E location per video o scatti d’autore. Ma l’arte deve fare i conti con un quadro desolante. Vedere un patrimonio del genere, con un carico di cultura e tradizione da fare invidia, rappresenta un autentico pugno allo stomaco. Ma intanto è così.
Eppure nei mesi scorsi l’avvio dei lavori sembrava davvero cosa fatta. Quasi imminente. C’era anche il progetto preliminare, con tanto di struttura dotata di copertura e pannelli espositivi, predisposto dall’ingegnere Michele Riccobene e che è stato donato al Comune di Valderice. Ma per andare in appalto ed aprire il cantiere serve il progetto esecutivo. Nei mesi scorsi si è anche parlato di un finanziamento di circa 100 mila euro da parte del Flag. A queste somme bisogna aggiungere le 25 mila euro messe a disposizione dall’amministrazione comunale d Valderice ai tempi della sindacatura di Mino Spezia. Stanziamento successivamente confermato dal sindaco Francesco Stabile nelle varie iniziative organizzate dall’associazione “Salviamo le Tonnare” guidata dall’imprenditore Nino Castiglione, che è stato impegnato, oltre che sul fronte della raccolta fondi per il restauro, anche e soprattutto sull’attività di sensibilizzazione per arrivare alla sistemazione degli antichi vascelli della Tonnara. Un azione che è passato per diversi spettacoli e serata a tema. Sempre con l’obiettivo di puntare i riflettori sulle condizioni della flotta dimenticata.
Ma ad oggi le varcazze continuano ad accasciarsi sempre più sul terreno. A pochi metri da quel mare che per decenni hanno navigato portando tonni e sostentamento per tante famiglie. Quei legni, ormai completamente aperti e malconci, raccontano una storia affascinante storia ancora tutta da raccontare. E dove c’è tanto da imparare, con quel carico di valori, sguardi e gesti che fanno parte di un’intera comunità. Un patrimonio di conoscenza, cultura e tradizione che non può essere dimenticato. E per mantenere viva la memoria c’è bisogno di monumenti da poter “toccare”. Ecco perché le “varcazze” vanno salvate. Lasciarle scomparire nel terreno significherebbe rinunciare all’orgoglio delle proprie origini.