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venerdì, Aprile 19, 2024
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Gli alberelli della speranza

di Mario Torrente

A Monte Erice si continua a piantare la speranza. Dopo gli alberelli messi a dimora dai bambini lo scorso autunno, in questo fine settimana Legambiente è tornata nel pianoro sotto il Castello di Venere mettendo altre 100 piantine concesse dal Demanio Forestale, mentre altre 15 piante sono state donate dall’associazione Erythros. Insomma, a pizzo Corvo, nel versante dei Runzi, presto potrebbe venire su in un degli angoli più belli della montagna nel versante che si affaccia da un lato sul versante del golfo di Bonagia e l’agroericino, dall’altro sulla piana di Trapani e sui monti della Sicilia occidentale. Da qui, nelle belle giornate, si vede anche Rocca Busambra.

Continua dunque l’impegno del circolo di Legambiente Trapani-Erice per piantare alberi. Ieri è toccato agli studenti dell’Alberghiero Ignazio e Vincenzo Florio che hanno voluto ricordare due loro compagni scomparsi prematuramente con due carrubbi, che guardano verso il golfo di Macari, da dove erano originari. Gli alberi, che sono stati comprati dal gruppo di studenti facendo una colletta tra di loro, avranno i nomi dei due sfortunati ragazzi e saranno in compagnia dei piccoli lecci, frassini e pini piantati dai bambini ericini lo scorso novembre. E da oggi ci saranno anche gli alberi donati da una coppia di futuri sposi.

Francesco Testa e Luana Letizia, che a breve convoleranno a nozze, al posto delle bomboniere hanno deciso di dare un contributo concreto per l’ambiente, piantando altre in questo meraviglioso angolo del Monte. E la somma che hanno messo a disposizione permetterà anche di delimitare l’area verde, salvaguardandolo dai pascoli in modo da permettere alle piantine di crescere e diventare alberi con robusti tronchi ed alberi verdi. Con l’augurio che presto questa giovane coppia, che ha compiuto un bel gesto di amore per la natura e per le future generazioni, possa tornare presto a pizzo Corvo per piantare gli alberelli con i nomi dei loro figli. E la speranza che altre famiglie possano fare altrettanto. Così, buca dopo buca, piantina dopo piantina, un giorno qui ci sarà un bel bosco. Che presto avrà anche un nome che sarà scelto dai bambini. Perché questi alberelli appartengono a loro. Ma danno speranza a tutti…

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