Recuperato e distrutto residuato bellico trovato dentro una grotta

Recuperato e distrutto un residuato bellico trovato in una grotta del territorio di Castellammare del Golfo. Sul posto è intervenuto l’Esercito.

Gli artificieri dell’Esercito Italiano, su richiesta della Prefettura di Trapani, sono intervenuti in località Visicari, nel territorio del Comune di Castellammare del Golfo, per la bonifica di un residuato bellico, un proietto di artiglieria da 152 mm, del peso di 45 chili e di produzione italiana, rinvenuto da alcuni speleologi all’interno di una grotta ubicata a 300 metri di quota e ad una profondità di circa 30 metri dal piano di calpestio.

Per effettuare la bonifica, data la complessità della posizione dell’ordigno, è stato necessario l’impiego di un elicottero dell’aviazione dell’Esercito del 2° Reggimento “Sirio” di Lamezia Terme per il trasporto di un nucleo Speleo Alpino Fluviale dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Trapani e di un assetto del 2° Reggimento Genio Alpini di Trento, che hanno provveduto a calarsi all’interno della grotta. Una volta recuperato, l’ordigno è stato consegnato agli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo per il trasporto in cava, per la definitiva distruzione.

Il coordinamento della Prefettura di Trapani

La Prefettura di Trapani, in stretta collaborazione con l’Esercito, ha diretto e coordinato scrupolosamente tutte le operazioni necessarie ad assicurare il corretto svolgimento dell’attività, a garanzia della sicurezza del personale coinvolto e dell’area circostante. Sul posto il viceprefetto aggiunto Luciano Zanta Platamone, il comandante del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, colonnello Salvatore D’Angela, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Antonino Galfo, unitamente al personale delle forze dell’ordine, della Polizia Municipale, della Croce Rossa Militare ed i volontari della Protezione Civile Regionale.

In virtù della specifica formazione, il personale specializzato dell’Esercito Italiano è il solo abilitato ad intervenire, in assoluta sicurezza, sull’elevata varietà e pericolosità di ordigni risalenti ai conflitti mondiali che vengono rinvenuti sul territorio nazionale. Il 4° Reggimento Genio, comandato dal Colonnello Salvatore D’Angela, alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Aosta” di Messina, è l’ente preposto alla bonifica del territorio da ordigni residuati bellici con competenza su tutto il territorio della Regione siciliana.

La segnalazione dell’ordigno da parte dello Speleo Team Trapani

L’ordigno bellico era stato individuato nel maggio del 2024 dai speleologi dell’associazione “Speleo Team Trapani”, durante un’attività esplorativa in una cavità verticale nel territorio di Scopello ad un profondità di 28 metri all’interno dell’ipogeo. Una volta denunciata la presenza dell’ordigno presso la stazione territoriale dei Carabinieri, gli speleologi del gruppo Speleo Team Trapani sono stati coinvolti “nella prima fase informativa e di valutazione del sito per valutare la fattibilità delle operazioni di rimozione e recupero dell’ordigno; per tale ragione – hanno fatto sapere dall’associazione – sono avvenuti diversi incontri con gli artificieri del 4° Reggimento Guastatori di Palermo e con i tecnici SAF dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Trapani ed i tecnici speleologi hanno fornito dati topografici dell’ipogeo, caratteristiche morfo-strutturali dell’ipogeo e del rilievo collinare, ubicazione dell’ordigno con georeferenziazione sulla verticale in superficie, volume del vuoto ipogeo e volume di roccia in relazione alla morfologia esterna del rilievo collinare (per valutare i possibili effetti di una esplosione), tracciamento della linea d’armo per la discesa in corda”.

Dopo valutazione sull’operatività di rimozione e dei rischi connessi per gli operatori, considerando la complessità dell’operazione da realizzarsi sul fondo di un ipogeo, il Prefetto di Trapani ha dato il via al disinnesco e recupero.

Le operazioni di bonifica

Le operazioni hanno avuto inizio ieri alle ore 8 con il trasporto in elicottero del personale dell’Esercito Italiano e del Nucleo SAF dei Vigili del fuoco dalla sede dell’UCL (Unità di Comando Locale) presso il lungomare di Castellammare del Golfo, al punto di ingresso della grotta, in zona impervia. Il nucleo SAF dei Vigili del Fuoco ha preceduto l’ingresso del personale del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento che ha raggiunto ed estratto l’ordigno. Le attività di trasporto in superficie e trasferimento in elicottero con rientro del personale presso l’UCL si sono concluse alle ore 15.30. Successivamente l’ordigno è stato trasportato su mezzi militari con scorta tecnica in cava per la definitiva distruzione a cura degli Artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, avvenuta alle ore 17.20.

Mezzi e squadre in campo

L’Esercito Italiano ha impiegato sui luoghi 8 militari del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, 4 militari del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini di Trento, 5 militari e 1 elicottero del 2° Reggimento Aves “Sirio” di Lamezia Terme oltre a 2 ulteriori mezzi militari mentre sono stati impegnati da parte del Comando provinciale dei Vigili del fuoco una autobotte, una unità di comando locale, 3 veicoli SAF, 4 unità operative di personale SAF, 1 unità NBCR, 3 unità operative e una unità di coordinamento. I militari dell’Arma dei Carabinieri, unitamente alle altre forze di polizia hanno garantito una cornice di sicurezza.

La complessa attività di bonifica è stata realizzata grazie alla proficua collaborazione di tutti i comandi interessati che hanno concorso con gli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo alle operazioni di discesa, estrazione, trasferimento e distruzione dell’ordigno, assicurando – nel contempo – la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti, a cui va un profondo e sentito ringraziamento.