Il costo del gasolio per per i pescherecci dal settembre dello scorso anno è progressivamente aumentato fino a raggiungere quasi il doppio del costo ordinario negli ultimi tre mesi. Aumenti quasi insostenibili per il settore della pesca che rischiano di fare andare in perdita gli armatori a meno di non ricaricare sul pescato i maggiori costi, portando il prezzo del pesce a cifre inarrivabili per il consumatore medio.

Il senatore trapanese del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Santangelo ha presentato un’interrogazione al Ministro delle politiche agricole per chiedere interventi straordinari contro il caro gasolio nel settore ittico. “Da marzo, salvo qualche lieve flessione – ha scritto Santangelo nell’atto ispettivo -, il costo del carburante per i pescherecci è quasi raddoppiato con la conseguenza che i pescherecci oggi sono costretti a navigare in perdita o a tagliare il numero delle loro uscite. Secondo le stime, il caro gasolio è costato ai pescatori italiani 200 milioni di euro di mancato fatturato con una perdita di profitto lordo nel 2022 di circa il 28% rispetto al 2019 e 2020. Insostenibili sono anche le ricadute di questi aumenti destinate a ripercuotersi sul consumatore finale determinando una scarsa disponibilità dei prodotti italiani e aumenti fino al 30% nei supermercati e nei ristoranti”.

“Le misure finora adottate non possono ritenersi sufficienti. Servono interventi strutturali per scongiurare la crisi della filiera e di migliaia di imprese ittiche italiane” ha concluso Santangelo.